Mutuando un’espressione nata in contesti diversi, possiamo definire il settore aerospaziale (in particolare nel segmento “spazio”) senz’altro come “born digital”, per la densità di alte tecnologie che incorporano “per natura” nei propri prodotti sistemi e strumenti digitali insostituibili, come in nessun altro ambito produttivo (Al- Ekabi, 2015). La digitalizzazione dei processi di sviluppo e fabbricazione dei prodotti, ad esempio, ha visto nelle imprese del settore le primissime applicazioni dell’innovativa tecnologia di stampa 4D messa a punto dal MIT di Boston, finalizzata a generare oggetti che non sono completamente “espressi” una volta terminata la loro produzione, ma che possono ancora modificarsi, in modo completamente autonomo, o quasi (http://www.airbusgroup.com/int/en/story-overview/digital-materials.html). L’industria spaziale è fra le poche a registrare, anche in Europa, livelli di crescita e ampie potenzialità di sviluppo del business in quanto legata alla costante crescita della domanda mondiale di trasporto merci e persone, nonché delle connesse attività di osservazione e controllo satellitare della terra. Nel 2014 il tasso annuale composto di crescita (CAGR) dell’intera industria spaziale globale inclusi i ricavi commerciali e la spesa governativa è stato del 9,1%, in sostanziale incremento rispetto al +5,9% di crescita del 2013. In particolare il fatturato globale del settore, provenienti da servizi satellitari, produzione di satelliti, industria dei “lanci”, attrezzature di terra e infrastrutture e servizi di supporto è cresciuto da 240,07 nel 2013 a 250,83 miliardi di dollari nel 2014 (The Space Foundation, 2015:24; Satellite Industry Association, 2015). Nel contesto imprenditoriale italiano il business aerospaziale si è sviluppato assumendo la forma distrettuale (Becattini e Rullani, 1993), attraverso reti d’imprese altamente innovative costituite, peraltro, da un cospicuo numero di realtà organizzative di piccola e media dimensione specializzate in business ad alto contenuto tecnologico, localizzate in aree geografiche specifiche. In particolare ci si riferisce alle esperienze dei Distretti tecnologici dell’Aerospazio costituiti in Piemonte, Lazio, Campania e Puglia. Nel presente lavoro si intende portare a sintesi l’ampia letteratura concernente il settore aerospaziale, nello specifico segmento “spazio” che, tuttavia, presenta una prevalenza di contributi da parte di studiosi su tematiche tecnico-ingegneristiche.
L’industria aerospaziale italiana fra sostenibilità, rischi e relazioni di filiera: analisi della letteratura e sfide per la ricerca
BALDASSARRE, FABRIZIO;CAMPO, RAFFAELE;SALOMONE, SERGIO;SILVESTRI, RAFFAELE;SANTOVITO, Savino
2016-01-01
Abstract
Mutuando un’espressione nata in contesti diversi, possiamo definire il settore aerospaziale (in particolare nel segmento “spazio”) senz’altro come “born digital”, per la densità di alte tecnologie che incorporano “per natura” nei propri prodotti sistemi e strumenti digitali insostituibili, come in nessun altro ambito produttivo (Al- Ekabi, 2015). La digitalizzazione dei processi di sviluppo e fabbricazione dei prodotti, ad esempio, ha visto nelle imprese del settore le primissime applicazioni dell’innovativa tecnologia di stampa 4D messa a punto dal MIT di Boston, finalizzata a generare oggetti che non sono completamente “espressi” una volta terminata la loro produzione, ma che possono ancora modificarsi, in modo completamente autonomo, o quasi (http://www.airbusgroup.com/int/en/story-overview/digital-materials.html). L’industria spaziale è fra le poche a registrare, anche in Europa, livelli di crescita e ampie potenzialità di sviluppo del business in quanto legata alla costante crescita della domanda mondiale di trasporto merci e persone, nonché delle connesse attività di osservazione e controllo satellitare della terra. Nel 2014 il tasso annuale composto di crescita (CAGR) dell’intera industria spaziale globale inclusi i ricavi commerciali e la spesa governativa è stato del 9,1%, in sostanziale incremento rispetto al +5,9% di crescita del 2013. In particolare il fatturato globale del settore, provenienti da servizi satellitari, produzione di satelliti, industria dei “lanci”, attrezzature di terra e infrastrutture e servizi di supporto è cresciuto da 240,07 nel 2013 a 250,83 miliardi di dollari nel 2014 (The Space Foundation, 2015:24; Satellite Industry Association, 2015). Nel contesto imprenditoriale italiano il business aerospaziale si è sviluppato assumendo la forma distrettuale (Becattini e Rullani, 1993), attraverso reti d’imprese altamente innovative costituite, peraltro, da un cospicuo numero di realtà organizzative di piccola e media dimensione specializzate in business ad alto contenuto tecnologico, localizzate in aree geografiche specifiche. In particolare ci si riferisce alle esperienze dei Distretti tecnologici dell’Aerospazio costituiti in Piemonte, Lazio, Campania e Puglia. Nel presente lavoro si intende portare a sintesi l’ampia letteratura concernente il settore aerospaziale, nello specifico segmento “spazio” che, tuttavia, presenta una prevalenza di contributi da parte di studiosi su tematiche tecnico-ingegneristiche.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.