Lo stress, nel contesto della relazione paziente- caregiver è noto essere un fattore di rischio per abuso su anziani sia in setting familiari che istituzionali. Comunque, il fenomeno degli anziani responsabili di abusi sessuali è spesso misconosciuto e particolarmente com-plesso. In setting istituzionali tale popolazione è spesso vittima di abusi sessuali ma anche ad elevato rischio di divenire essa stessa responsabile di abusi nei confronti di vittime quali i bambini. Pertanto, la mancanza di attenzione alle necessità fisiologiche degli anziani può essere dannosa non solo per la salute del soggetto stesso ma anche di coloro che vivono con essi. Sulla base dei dati del Dipartimento degli Affari Interni per il periodo 2004-2010, gli anziani sono responsabili di abuso sessuale su minori per circa un quinto del totale di abusi sessuali perpetrati. Le ragioni alla base di tale comportamento sessuale ed in particolare di tali abusi nei confronti dei bambini rappresenta ancora un problema irrisolto, non essendo ancora chiaro se tale fenomeno debba essere ascritto alla “senilità” o alla “pedofilia”. Per la prima volta è descritto un caso di abuso sessuale perpetrato da un paziente istituzionalizzato nei confronti di un minore in visita. Un uomo di 70 anni residente presso una casa di riposo fu accusato di abuso sessuale nei confronti di una bambina di 6 anni recatasi in visita dalla nonna. L’uomo soffriva di morbo di Parkinson da diversi anni, ed era in trattamento con L-Dopa. Inoltre, assumeva un neurolettico atipico, la quetiapina fumarato, per il controllo di disturbi comportamentali (gambling) insorti in corso di trattamento. L’analisi delle tracce di DNA sugli abiti della bambina risultò negativa per liquido seminale ma evidenziò un profilo di DNA compatilibe con quello del paziente. L’uomo fu giudicato colpevole per abuso sessuale e condannato a 5 anni di carcere. Fu anche portata avanti un’azione legale contro lo staff della casa di riposo per inadeguata sorveglianza del paziente. Gli anziani sono spesso vittime misconosciute di abuso sessuale, ma sono anche responsabili di abusi nei confronti di soggetti più vulnerabili come bambini o anziani coresidenti. Malattie mentali e disturbi cognitivi (correlati a demenza, ad altri fattori neurologici o iatrogeni), così come una serie di problemi in aggiunta a comportamenti patologici (ad es. pedofilia) sono solo alcuni dei fattori che possono portare a tali condotte. Pertanto, se è importante comprendere a fondo i fattori che portano al maltrattamento degli anziani e agli abusi sia in ambito familiare che in setting di cura, dall’altra parte i caregiver hanno la responsabilità di assicurare la salvaguardia degli anziani non autonomi e proteggerli dagli abusi che possano subire, ma anche di assicurarsi che essi stessi non siano responsabili di abusi nei confronti delle persone con cui vivono o con cui vengano a contatto

Paziente anziano istituzionalizzato: vittima o persecutore? Un caso clinico

GRATTAGLIANO, IGNAZIO;CATANESI, Roberto;
2012-01-01

Abstract

Lo stress, nel contesto della relazione paziente- caregiver è noto essere un fattore di rischio per abuso su anziani sia in setting familiari che istituzionali. Comunque, il fenomeno degli anziani responsabili di abusi sessuali è spesso misconosciuto e particolarmente com-plesso. In setting istituzionali tale popolazione è spesso vittima di abusi sessuali ma anche ad elevato rischio di divenire essa stessa responsabile di abusi nei confronti di vittime quali i bambini. Pertanto, la mancanza di attenzione alle necessità fisiologiche degli anziani può essere dannosa non solo per la salute del soggetto stesso ma anche di coloro che vivono con essi. Sulla base dei dati del Dipartimento degli Affari Interni per il periodo 2004-2010, gli anziani sono responsabili di abuso sessuale su minori per circa un quinto del totale di abusi sessuali perpetrati. Le ragioni alla base di tale comportamento sessuale ed in particolare di tali abusi nei confronti dei bambini rappresenta ancora un problema irrisolto, non essendo ancora chiaro se tale fenomeno debba essere ascritto alla “senilità” o alla “pedofilia”. Per la prima volta è descritto un caso di abuso sessuale perpetrato da un paziente istituzionalizzato nei confronti di un minore in visita. Un uomo di 70 anni residente presso una casa di riposo fu accusato di abuso sessuale nei confronti di una bambina di 6 anni recatasi in visita dalla nonna. L’uomo soffriva di morbo di Parkinson da diversi anni, ed era in trattamento con L-Dopa. Inoltre, assumeva un neurolettico atipico, la quetiapina fumarato, per il controllo di disturbi comportamentali (gambling) insorti in corso di trattamento. L’analisi delle tracce di DNA sugli abiti della bambina risultò negativa per liquido seminale ma evidenziò un profilo di DNA compatilibe con quello del paziente. L’uomo fu giudicato colpevole per abuso sessuale e condannato a 5 anni di carcere. Fu anche portata avanti un’azione legale contro lo staff della casa di riposo per inadeguata sorveglianza del paziente. Gli anziani sono spesso vittime misconosciute di abuso sessuale, ma sono anche responsabili di abusi nei confronti di soggetti più vulnerabili come bambini o anziani coresidenti. Malattie mentali e disturbi cognitivi (correlati a demenza, ad altri fattori neurologici o iatrogeni), così come una serie di problemi in aggiunta a comportamenti patologici (ad es. pedofilia) sono solo alcuni dei fattori che possono portare a tali condotte. Pertanto, se è importante comprendere a fondo i fattori che portano al maltrattamento degli anziani e agli abusi sia in ambito familiare che in setting di cura, dall’altra parte i caregiver hanno la responsabilità di assicurare la salvaguardia degli anziani non autonomi e proteggerli dagli abusi che possano subire, ma anche di assicurarsi che essi stessi non siano responsabili di abusi nei confronti delle persone con cui vivono o con cui vengano a contatto
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