La metacognizione è generalmente definita come la capacità di monitorare e riflettere attivamente sulle proprie performance e abilità (Flavell, 1979; Dunlosky e Metcalfe, 2009). Semerari e colleghi (2005, 2007) sostengono che la metacognizione è costituita da un set eterogeneo di sottofunzioni, relativamente indipendenti l'una dall'altra, che distinguono in monitoraggio, differenziazione, integrazione e decentramento. Evidenze empiriche mostrano che alcuni disturbi di personalità sono caratterizzati da deficit in specifiche sottofunzioni metacognitive (Dimaggio e Semerari, 2003; Dimaggio e coll., 2007; Semerari e coll., 2003). Lo scopo del presente lavoro è verificare la presenza di specifici deficit metacognitivi e analizzare l’esibizione di emozioni morali nel Disturbo Antisociale di Personalità e nella Psicopatia. Entrambi questi disturbi sono caratterizzati dal fallimento nel conformarsi alle norme sociali e dall’incapacità di creare e gestire legami affettivi autentici. Ulteriormente, la Psicopatia è caratterizzata da un deficit affettivo/interpersonale che include una superficialità affettiva, senso grandioso del sé, menzogna patologica, assenza di senso di colpa, rimorso e empatia, insensibilità e incapacità ad accettare la responsabilità delle proprie azioni (Hare, 1991). Il campione è costituito da un gruppo d’individui con diagnosi di Disturbo Antisociale appaiato per età, genere e livello di istruzione a individui che non soddisfano i criteri per questa diagnosi. Gli strumenti utilizzati sono Psychopathy Checklist – Revised (Hare, 1991), IVaM (Semerari e coll., in revisione), SCID II (First e coll., 1997) e FACS (,,,). Verranno discusse le possibili implicazioni dei risultati in termini di protocollo d’intervento terapeutico.
Emozioni morali e funzionamento metacognitivo nel Disturbo Antisociale di Personalità e nella Psicopatia
GRATTAGLIANO, IGNAZIO;
2012-01-01
Abstract
La metacognizione è generalmente definita come la capacità di monitorare e riflettere attivamente sulle proprie performance e abilità (Flavell, 1979; Dunlosky e Metcalfe, 2009). Semerari e colleghi (2005, 2007) sostengono che la metacognizione è costituita da un set eterogeneo di sottofunzioni, relativamente indipendenti l'una dall'altra, che distinguono in monitoraggio, differenziazione, integrazione e decentramento. Evidenze empiriche mostrano che alcuni disturbi di personalità sono caratterizzati da deficit in specifiche sottofunzioni metacognitive (Dimaggio e Semerari, 2003; Dimaggio e coll., 2007; Semerari e coll., 2003). Lo scopo del presente lavoro è verificare la presenza di specifici deficit metacognitivi e analizzare l’esibizione di emozioni morali nel Disturbo Antisociale di Personalità e nella Psicopatia. Entrambi questi disturbi sono caratterizzati dal fallimento nel conformarsi alle norme sociali e dall’incapacità di creare e gestire legami affettivi autentici. Ulteriormente, la Psicopatia è caratterizzata da un deficit affettivo/interpersonale che include una superficialità affettiva, senso grandioso del sé, menzogna patologica, assenza di senso di colpa, rimorso e empatia, insensibilità e incapacità ad accettare la responsabilità delle proprie azioni (Hare, 1991). Il campione è costituito da un gruppo d’individui con diagnosi di Disturbo Antisociale appaiato per età, genere e livello di istruzione a individui che non soddisfano i criteri per questa diagnosi. Gli strumenti utilizzati sono Psychopathy Checklist – Revised (Hare, 1991), IVaM (Semerari e coll., in revisione), SCID II (First e coll., 1997) e FACS (,,,). Verranno discusse le possibili implicazioni dei risultati in termini di protocollo d’intervento terapeutico.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.