La specie Cucumis melo L. comprende diverse subspecie e varietà, tra cui il melone chate (C. melo subsp. melo var. chate), presente in Puglia come traccia di un’antica coltivazione risalente all’antico Egitto e al Medioevo. Recentemente, il consumo di melone chate sta acquistando popolarità anche oltre i confini regionali come sostituto del cetriolo. In questo studio, descriviamo la caratterizzazione di quindici popolazioni di melone chate a impollinazione aperta, donate dagli agricoltori e incluse nella collezione di germoplasma dell’Università di Bari. Queste popolazioni, mantenute dagli agricoltori e note con i nomi tradizionali di “meloncella”, “spuredda” e “cocomero”, sono state analizzate mediante risequenziamento dell’intero genoma ottenuto da un insieme di individui per studiarne la struttura genetica e le relazioni tra le stesse. L’analisi ha rivelato un elevato livello di variabilità in termini di eterozigosità e percentuale di siti polimorfici, riflettendo differenti gradi di selezione operata dagli agricoltori. Complessivamente, nelle popolazioni analizzate sono stati identificati 1.352 alleli privati e fissati. Una delle popolazioni più omogenee e distinte, caratterizzata da frutti striati e per questo denominata “meloncella striata”, ha presentato un totale di 170 alleli privati. L’allestimento di prove di campo replicate per due anni ha permesso di studiare i caratteri agronomici e commerciali chiave, quali il numero di frutti per pianta, la forma del frutto, la resa per pianta e la precocità, identificando le popolazioni con le caratteristiche migliori. Nel complesso, i risultati di questo studio forniscono una base per la conservazione del pool genetico del melone chate, prevenendone un’ulteriore erosione genetica. Inoltre, i dati genomici e fenotipici forniscono una base per l’impiego del melone chate nei programmi di miglioramento genetico e per l’introduzione di questa coltura nei sistemi agroalimentari tradizionali.
Costituzione di una collezione di germoplasma di melone chate integrata con dati fenotipici e di sequenziamento dell'intero genoma
Marzia Guerriero
;Chiara Delvento;Gaetano Giudice;Marco Santo Cannarella;Luigi Ricciardi;Stefano Pavan
2025-01-01
Abstract
La specie Cucumis melo L. comprende diverse subspecie e varietà, tra cui il melone chate (C. melo subsp. melo var. chate), presente in Puglia come traccia di un’antica coltivazione risalente all’antico Egitto e al Medioevo. Recentemente, il consumo di melone chate sta acquistando popolarità anche oltre i confini regionali come sostituto del cetriolo. In questo studio, descriviamo la caratterizzazione di quindici popolazioni di melone chate a impollinazione aperta, donate dagli agricoltori e incluse nella collezione di germoplasma dell’Università di Bari. Queste popolazioni, mantenute dagli agricoltori e note con i nomi tradizionali di “meloncella”, “spuredda” e “cocomero”, sono state analizzate mediante risequenziamento dell’intero genoma ottenuto da un insieme di individui per studiarne la struttura genetica e le relazioni tra le stesse. L’analisi ha rivelato un elevato livello di variabilità in termini di eterozigosità e percentuale di siti polimorfici, riflettendo differenti gradi di selezione operata dagli agricoltori. Complessivamente, nelle popolazioni analizzate sono stati identificati 1.352 alleli privati e fissati. Una delle popolazioni più omogenee e distinte, caratterizzata da frutti striati e per questo denominata “meloncella striata”, ha presentato un totale di 170 alleli privati. L’allestimento di prove di campo replicate per due anni ha permesso di studiare i caratteri agronomici e commerciali chiave, quali il numero di frutti per pianta, la forma del frutto, la resa per pianta e la precocità, identificando le popolazioni con le caratteristiche migliori. Nel complesso, i risultati di questo studio forniscono una base per la conservazione del pool genetico del melone chate, prevenendone un’ulteriore erosione genetica. Inoltre, i dati genomici e fenotipici forniscono una base per l’impiego del melone chate nei programmi di miglioramento genetico e per l’introduzione di questa coltura nei sistemi agroalimentari tradizionali.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.


