Dalle VHS alle chatbot AI: l’evoluzione mediata dalla tecnologia di pratiche sessuali atipiche

Il presente contributo prende spunto da quattro casi studiati dagli Autori. N.1: morte asfittica, per impiccamento accidentale di tipo completo durante pratica auto-erotica filmata da una telecamera con sistema VHS, di uno studente 17enne del Nord Italia negli anni Novanta, le cui inclinazioni all’esibizionismo ed al voyeurismo erano ignote. N.2: morte asfittica per strangolamento da auto-costrizione durante pratica auto-erotica online di una cam girl britannica, 21enne, su richiesta di un cliente voyeurista, che assisteva al decesso senza chiamare i soccorsi. N.3: decesso di un soggetto 56enne per gli esiti di un bondage total-body, praticatogli e filmato da una 29enne statunitense, creator digitale di OnlyFans, che contestualmente si masturbava previo lauto compenso da parte della vittima stessa. N.4: donna britannica, 45enne, coniugata con prole da un ventennio, che, all’acme di una convivenza sempre più frustrante, divorzia dal marito e sviluppa una forma di dipendenza da Leo, chatbot AI basata su ChatGPT, con cui instaura un rapporto connotato da appagamento erotico mai sperimentato, consapevolezza di non poter “mai tornare a frequentare un umano” ed esibizione di un anello pseudo-nuziale con l’incisione “Mrs. Leo.exe”. La casistica esemplifica come l’evoluzione di comportamenti siffatti chiami comunque in causa una tecnologia che può portare, nella migliore delle ipotesi, alla strumentalizzazione dell’altro, oppure, nella peggiore, alla sua eliminazione concreta.