Il presente lavoro descrive i risultati e gli aspetti salienti tecnico- scientifici dello studio di Carbon Footprint (CFP) dell’olio extra vergine di oliva imbottigliato dell’Associazione Assoproli Bari (anno 2021) conformemente alla norma UNI EN ISO 14067:2019. Lo studio è stato effettuato da una spin-off accademica accreditata dell’Università degli studi di Bari “Aldo Moro”. I risultati, oltre a mostrare l’impronta di carbonio del prodotto oggetto di studio, descrivono quali sono le macro-fasi più inquinanti in termini di GWP distinto nelle sue tipologie. In generale, il valore di GWP ottenuto per l’olio extravergine di oliva imballato in bag in box per L di olio risulta inferiore a molti valori pubblicati da altri produttori ed ottenuti con la stessa metodica, ossia tramite l’applicazione delle PCR dell’EPD che ha condotto a dichiarazioni pubblicate. In particolare, risulta inferiore sia il valore della fase agricola che quello degli imballaggi. Infine, sono state indicate strategie per il miglioramento sia della qualità dei dati che dell’impatto climatico effettivo della filiera
Impronta climatica (CFP) in conformità alla norma ISO 14067 – 2018 dell’olio extra vergine di oliva imbottigliato da Assoproli Bari
giuseppe tassielli
;bruno notarnicola;Pietro Alexander Renzulli;Francesco Astuto;Donatello Fosco;
2023-01-01
Abstract
Il presente lavoro descrive i risultati e gli aspetti salienti tecnico- scientifici dello studio di Carbon Footprint (CFP) dell’olio extra vergine di oliva imbottigliato dell’Associazione Assoproli Bari (anno 2021) conformemente alla norma UNI EN ISO 14067:2019. Lo studio è stato effettuato da una spin-off accademica accreditata dell’Università degli studi di Bari “Aldo Moro”. I risultati, oltre a mostrare l’impronta di carbonio del prodotto oggetto di studio, descrivono quali sono le macro-fasi più inquinanti in termini di GWP distinto nelle sue tipologie. In generale, il valore di GWP ottenuto per l’olio extravergine di oliva imballato in bag in box per L di olio risulta inferiore a molti valori pubblicati da altri produttori ed ottenuti con la stessa metodica, ossia tramite l’applicazione delle PCR dell’EPD che ha condotto a dichiarazioni pubblicate. In particolare, risulta inferiore sia il valore della fase agricola che quello degli imballaggi. Infine, sono state indicate strategie per il miglioramento sia della qualità dei dati che dell’impatto climatico effettivo della filieraI documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.