Lo studio affronta il tema della insostenibilità del turismo legata all’eccessiva pressione turistica a danno delle destinazioni, causata dal continuo e rapido aumento del numero di viaggiatori e turisti (overtourism). Gli elevati tassi di incremento dei flussi turistici internazionali registrati negli ultimi anni rispetto ai decenni precedenti, stanno mettendo alla prova molte destinazioni europee e del resto del mondo, sempre più alle prese con i diversi impatti negativi delle attività turistiche, che spesso sfociano in problemi di antagonismo nei confronti dei turisti da parte dei residenti. Per questo la Commissione per i trasporti e il turismo del Parlamento Europeo (Commissione TRAN) ha realizzato di recente un corposo studio che analizza l’impatto del turismo e le possibili misure per contrastare l’overtourism. Un fenomeno complesso, dovuto a numerose cause e difficilmente misurabile in astratto, da mettere in relazione con la capacità di carico turistica di ciascuna destinazione e con la diversa percezione, variabile anche nel tempo, che la popolazione locale può avere degli impatti del turismo. Anche in Italia ci sono esempi di destinazioni che da tempo subiscono le diseconomie del turismo e si interrogano su come riuscire a gestire le attività turistiche in modo da non danneggiare il livello di benessere delle popolazioni locali ed assicurare un’esperienza soddisfacente per i turisti. In questo contesto, la regione Puglia ben si presta ad un’analisi approfondita sul tema, sia perché si classifica come regione ad “alto rischio” di overtourism nel quadro delle regioni europee, collocandosi con un indice sintetico di 4 (su 5) nello studio della Commissione TRAN, che per il notevole aumento dei flussi turistici negli ultimi anni sostenuto in buona parte dalla considerevole diffusione della piattaforma leader mondiale degli affitti brevi, Airbnb, cui spesso viene attribuito un ruolo importante nell’aumentare il rischio e gli impatti dell’overtourism. Nello studio viene individuato ed applicato un set di 8 indicatori che presentano un’elevata correlazione con il fenomeno dell’overtourism, a partire da quelli elaborati in sede europea ed internazionale, selezionati appositamente con riferimento alla specificità del contesto locale pugliese nel quale vengono impiegati per la prima volta a livello comunale. L’analisi multidimensionale svolta, basata su dati rilevati da varie fonti ufficiali, comprende indicatori di tipo fisico, economico e geo-spaziale, con la finalità di individuare un possibile sistema di controllo mediante il quale diagnosticare e fronteggiare o prevenire eventuali situazioni di “eccesso di pressione turistica” nelle top Destination della regione Puglia, facilmente estensibile ad altre regioni. Lo studio assegna un punteggio medio sintetico alle destinazioni analizzate sulla base di tali indicatori, consentendo di ordinarle rispetto al loro grado di rischio nello sviluppo di fenomeni di overtourism. Da tale procedimento discende la costruzione di una mappa “termica” degli indicatori più significativi per l’overtourism utile per fornire una valutazione immediata del posizionamento di ciascuna destinazione rispetto al rischio concreto di sviluppare il problema. L'analisi evidenzia la necessità di porre maggiore enfasi sugli elementi qualitativi dello sviluppo turistico (redditività, occupazione locale, salari equi), piuttosto che sulla crescita continua dei flussi di visitatori. Un aspetto importante riguarda la necessità di coinvolgere in modo sistematico e non occasionale le parti interessate e, in particolare, i residenti nella pianificazione turistica e nei processi di sviluppo. La possibilità di condividere la visione di sviluppo della destinazione e di partecipare ai benefici che il turismo può apportare al sistema economico e territoriale è, infatti, un elemento fondamentale per garantire un livello adeguato di accettazione degli impatti che il turismo necessariamente comporta.
Overtourism: quando il turismo diventa insostenibile. Il caso studio della Puglia
Angela Stefania Bergantino;Alessandro Buongiorno;Mario Intini
2023-01-01
Abstract
Lo studio affronta il tema della insostenibilità del turismo legata all’eccessiva pressione turistica a danno delle destinazioni, causata dal continuo e rapido aumento del numero di viaggiatori e turisti (overtourism). Gli elevati tassi di incremento dei flussi turistici internazionali registrati negli ultimi anni rispetto ai decenni precedenti, stanno mettendo alla prova molte destinazioni europee e del resto del mondo, sempre più alle prese con i diversi impatti negativi delle attività turistiche, che spesso sfociano in problemi di antagonismo nei confronti dei turisti da parte dei residenti. Per questo la Commissione per i trasporti e il turismo del Parlamento Europeo (Commissione TRAN) ha realizzato di recente un corposo studio che analizza l’impatto del turismo e le possibili misure per contrastare l’overtourism. Un fenomeno complesso, dovuto a numerose cause e difficilmente misurabile in astratto, da mettere in relazione con la capacità di carico turistica di ciascuna destinazione e con la diversa percezione, variabile anche nel tempo, che la popolazione locale può avere degli impatti del turismo. Anche in Italia ci sono esempi di destinazioni che da tempo subiscono le diseconomie del turismo e si interrogano su come riuscire a gestire le attività turistiche in modo da non danneggiare il livello di benessere delle popolazioni locali ed assicurare un’esperienza soddisfacente per i turisti. In questo contesto, la regione Puglia ben si presta ad un’analisi approfondita sul tema, sia perché si classifica come regione ad “alto rischio” di overtourism nel quadro delle regioni europee, collocandosi con un indice sintetico di 4 (su 5) nello studio della Commissione TRAN, che per il notevole aumento dei flussi turistici negli ultimi anni sostenuto in buona parte dalla considerevole diffusione della piattaforma leader mondiale degli affitti brevi, Airbnb, cui spesso viene attribuito un ruolo importante nell’aumentare il rischio e gli impatti dell’overtourism. Nello studio viene individuato ed applicato un set di 8 indicatori che presentano un’elevata correlazione con il fenomeno dell’overtourism, a partire da quelli elaborati in sede europea ed internazionale, selezionati appositamente con riferimento alla specificità del contesto locale pugliese nel quale vengono impiegati per la prima volta a livello comunale. L’analisi multidimensionale svolta, basata su dati rilevati da varie fonti ufficiali, comprende indicatori di tipo fisico, economico e geo-spaziale, con la finalità di individuare un possibile sistema di controllo mediante il quale diagnosticare e fronteggiare o prevenire eventuali situazioni di “eccesso di pressione turistica” nelle top Destination della regione Puglia, facilmente estensibile ad altre regioni. Lo studio assegna un punteggio medio sintetico alle destinazioni analizzate sulla base di tali indicatori, consentendo di ordinarle rispetto al loro grado di rischio nello sviluppo di fenomeni di overtourism. Da tale procedimento discende la costruzione di una mappa “termica” degli indicatori più significativi per l’overtourism utile per fornire una valutazione immediata del posizionamento di ciascuna destinazione rispetto al rischio concreto di sviluppare il problema. L'analisi evidenzia la necessità di porre maggiore enfasi sugli elementi qualitativi dello sviluppo turistico (redditività, occupazione locale, salari equi), piuttosto che sulla crescita continua dei flussi di visitatori. Un aspetto importante riguarda la necessità di coinvolgere in modo sistematico e non occasionale le parti interessate e, in particolare, i residenti nella pianificazione turistica e nei processi di sviluppo. La possibilità di condividere la visione di sviluppo della destinazione e di partecipare ai benefici che il turismo può apportare al sistema economico e territoriale è, infatti, un elemento fondamentale per garantire un livello adeguato di accettazione degli impatti che il turismo necessariamente comporta.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.