Il Philaenus spumarius L. (Hemiptera Aphrophoridae) regola l’invasione di Xylella fastidiosa pauca ST53 (Xf), infettando piante in Italia. La conseguente malattia OQDS (Olive Quick Decline Syndrome) ha decimato gli olivi in Puglia. I sintomi dell’OQDS, che si manifestano in ritardo rispetto all’infezione, costringono ad una gestione non ideale dell’invasione. Inoltre, gli alberi infetti sono serbatoi del patogeno e sostengono i cicli annuali di invasione di Xf, attraverso l’acquisizione e la diffusione da parte di vettori residenti. I vettori causano danni più che proporzionali al loro numero, propagando il patogeno nel tempo e nello spazio più di una volta per vettore. La morte degli olivi, vanifica gli investimenti passati, esaspera i costi annuali di coltivazione e annienta i redditi futuri. Xf stermina le piante sensibili, ammettendo che non esiste alcuna cura per la malattia. La soglia di azione per il controllo dei vettori è inaccettabilmente bassa nella pratica, dato che ogni vettore può infettare anche solo assaggiando una pianta alimentare suscettibile e moltiplicando gli atti di alimentazione nella finestra di vita degli adulti. Il nostro approccio suggerisce di controllare l’infezione 1 (la prima trasmissione che porta al processo infettivo su una pianta indenne), riuscendo a uccidere ogni vettore al momento della sua prima alimentazione su olivo. L’azione tenta di ridurre alla proporzionalità diretta ogni capacità di infezione del vettore. Una gestione efficace dell’infezione riesce ad eliminare i vettori che causerebbero le infezioni 2, 3… n con azioni di controllo meccanico, chimico o biologico, prima che i vettori 2, 3… n infettino. L’efficacia del controllo dell’infezione dipende dalla morte del vettore alla prima alimentazione. Uccidendo lo stesso numero di vettori dopo che questi hanno effettuato le infezioni 2, 3… n su piante diverse, si ottiene un banale controllo dei vettori che è inefficace perché ogni vettore infligge plurime infezioni. Il controllo della trasmissione nelle aree infette può limitare in modo significativo l’invasione di Xylella nelle aree esenti dalla malattia e fermare l’invasione del patogeno. Presto, una scarsa popolazione di vettori renderà rare le acquisizioni e le trasmissioni, portando all’isolamento del batterio nelle piante infette. La morte progressiva delle piante malate ridurrà la malattia a pochi focolai attivi, semplificandone la gestione. Infine, l’olivo ospita una gilda di fitofagi che può minimizzare gli utili, anche compromettendo la qualità del prodotto. La modellizzazione di una strategia olistica di gestione dei parassiti dell’olivo garantirà una produzione integrata, limitando gli insetticidi agli interventi strettamente necessari e mirati. Le azioni di controllo devono considerare i fattori TARDIS (Time And Relative Dimension In Space, BBC®) per rendere la strategia efficace in tutti i contesti olivicoli.

Modelling the Xylella transmission, building up an effective IPM strategy

Alessandro Petrontino;Angela Maria D’Uggento;Annalisa De Boni;Cristiano Tamborrino;Domenico Valenzano;Francesca Garganese;Francesco Porcelli;Giovanni Ottomano;Ugo Picciotti
2023-01-01

Abstract

Il Philaenus spumarius L. (Hemiptera Aphrophoridae) regola l’invasione di Xylella fastidiosa pauca ST53 (Xf), infettando piante in Italia. La conseguente malattia OQDS (Olive Quick Decline Syndrome) ha decimato gli olivi in Puglia. I sintomi dell’OQDS, che si manifestano in ritardo rispetto all’infezione, costringono ad una gestione non ideale dell’invasione. Inoltre, gli alberi infetti sono serbatoi del patogeno e sostengono i cicli annuali di invasione di Xf, attraverso l’acquisizione e la diffusione da parte di vettori residenti. I vettori causano danni più che proporzionali al loro numero, propagando il patogeno nel tempo e nello spazio più di una volta per vettore. La morte degli olivi, vanifica gli investimenti passati, esaspera i costi annuali di coltivazione e annienta i redditi futuri. Xf stermina le piante sensibili, ammettendo che non esiste alcuna cura per la malattia. La soglia di azione per il controllo dei vettori è inaccettabilmente bassa nella pratica, dato che ogni vettore può infettare anche solo assaggiando una pianta alimentare suscettibile e moltiplicando gli atti di alimentazione nella finestra di vita degli adulti. Il nostro approccio suggerisce di controllare l’infezione 1 (la prima trasmissione che porta al processo infettivo su una pianta indenne), riuscendo a uccidere ogni vettore al momento della sua prima alimentazione su olivo. L’azione tenta di ridurre alla proporzionalità diretta ogni capacità di infezione del vettore. Una gestione efficace dell’infezione riesce ad eliminare i vettori che causerebbero le infezioni 2, 3… n con azioni di controllo meccanico, chimico o biologico, prima che i vettori 2, 3… n infettino. L’efficacia del controllo dell’infezione dipende dalla morte del vettore alla prima alimentazione. Uccidendo lo stesso numero di vettori dopo che questi hanno effettuato le infezioni 2, 3… n su piante diverse, si ottiene un banale controllo dei vettori che è inefficace perché ogni vettore infligge plurime infezioni. Il controllo della trasmissione nelle aree infette può limitare in modo significativo l’invasione di Xylella nelle aree esenti dalla malattia e fermare l’invasione del patogeno. Presto, una scarsa popolazione di vettori renderà rare le acquisizioni e le trasmissioni, portando all’isolamento del batterio nelle piante infette. La morte progressiva delle piante malate ridurrà la malattia a pochi focolai attivi, semplificandone la gestione. Infine, l’olivo ospita una gilda di fitofagi che può minimizzare gli utili, anche compromettendo la qualità del prodotto. La modellizzazione di una strategia olistica di gestione dei parassiti dell’olivo garantirà una produzione integrata, limitando gli insetticidi agli interventi strettamente necessari e mirati. Le azioni di controllo devono considerare i fattori TARDIS (Time And Relative Dimension In Space, BBC®) per rendere la strategia efficace in tutti i contesti olivicoli.
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