Ottimizzazione dell’irrigazione di basilico tramite un sistema di gestione automatica basata su sensori

L’imposizione controllata di stress di natura abiotica può rappresentare una strategia utile per il miglioramento della qualità in orticoltura. Il basilico (Ocimum basilicum L.) è coltivato per le sue qualità aromatiche e le proprietà nutraceutiche legate alla presenza di metaboliti secondari, la cui biosintesi è influenzata dalle condizioni di coltivazione e da fattori di stress. Presso l’azienda sperimentale La Noria dell’ISPA-CNR di Bari, è stato condotto uno studio per valutare la risposta agronomica e le proprietà nutraceutiche di basilico viola (cv. Dark Opal) sottoposto a diversi livelli di contenuto idrico volumetrico (VWC) del substrato. L’irrigazione è stata gestita con sensori dielettrici (Teros 12, Meter Group, Pullman-WA, USA) per mantenere valori di VWC costanti durante il ciclo colturale: 0,40 e 0,30 m³ m-³, rispettivamente nel range dell’acqua facilmente disponibile e di quella di riserva, e 0,24 m³ m-³, inferiore al limite dell’acqua disponibile. Rispetto ai livelli di disponibilità idrica maggiori, VWC 0,24 ha determinato la riduzione del 43 e 37% del peso fresco della pianta e dell’area fogliare, rispettivamente, mentre l’efficienza d’uso dell’acqua (WUE) è aumentata (del 30%), come anche il contenuto dei polifenoli totali. Nel dettaglio, i contenuti di acido caffeico e di acido ferulico sono stati più alti in VWC 0,24 rispetto al valore medio registrato negli altri due trattamenti (934 vs 285 e 192 vs 88 mg/100 g di peso secco, rispettivamente). Al contrario, il contenuto di acido rosmarinico è stato più alto nel trattamento con il livello di contenuto idrico più alto (143 vs 49 mg/100 g di peso secco). In conclusione, condizioni controllate di stress ottenute modulando la disponibilità idrica con sistemi automatici basati su sensori possono consentire, a fronte di una crescita più ridotta, di migliorare la WUE e le proprietà nutraceutiche del basilico viola.