DISFUNZIONE TIROIDEA IN PERI E POST-MENOPAUSA ABSTRACT Premessa: La disfunzione tiroidea è comune nella popolazione generale e soprattutto nelle donne. Anche le malattie della tiroide sono più comuni nelle donne che negli uomini. Nelle donne in post-menopausa e negli anziani, l'incidenza di ipotiroidismo, ipertiroidismo e cancro (la maggior parte delle malattie della tiroide) è ancora più alta rispetto alle donne giovani. Gli studi sulla correlazione tra menopausa e funzione tiroidea sono pochi e non consentono di chiarire se la menopausa ha un effetto sulla tiroide, indipendentemente dall'età. La diagnosi di disfunzione tiroidea nelle donne in post-menopausa è difficile perché i sintomi possono essere non-specifici o simili ai comuni disturbi menopausali. Sebbene lo stato della tiroide abbia un impatto sul rischio cardiovascolare, sulla funzione cognitiva, sulla disabilità e sulla longevità, non c'è consenso tra le Società Scientifiche Internazionali sullo screening universale per la disfunzione tiroidea nelle donne in post-menopausa e anziane. L'American College of Physicians ha raccomandato che le donne di età superiore ai 50 anni con uno o più sintomi generali che potrebbero essere causati da malattie della tiroide debbano essere sottoposte a screening inizialmente con test del TSH sierico, seguito dalla misurazione di FT4 se il livello di TSH è non rilevabile o superiore a 10 mUI/l. Scopi: - evidenziare la prevalenza della disfunzione tiroidea nelle donne in peri e post- menopausa; - evidenziare se e quanto la funzione tiroidea incide nella patogenesi delle complicanze a lungo termine della menopausa e in particolare della malattia cardiovascolare e dell’osteoporosi. - evidenziare se le donne in post-menopausa con patologia tiroidea possono assumere HRT. Metodi: Accurata revisione della Letteratura recente. Risultati: La produzione, il metabolismo e l'azione degli ormoni tiroidei cambiano con l'età. I valori sierici di riferimento per gli ormoni tiroidei ed il TSH sono derivati principalmente da rilevazioni effettuate su popolazioni giovani. Così, la prevalenza della disfunzione tiroidea risulta notevolmente aumentata in post menopausa e nella popolazione più anziana. La funzione tiroidea non incide direttamente nella patogenesi delle complicanze della menopausa, mentre l'aterosclerosi coronarica e l'osteoporosi, se presenti, possono essere aggravate dall’ipotiroidismo o dall’ipertiroidismo. Tuttavia, una bassa funzionalità tiroidea in età più avanzata può influenzare beneficamente la longevità. La decisione di avviare una eventuale terapia ormonale sostitutiva (HRT) in menopausa nelle donne con qualsiasi forma di malattia della tiroide deve essere personalizzata. Conclusioni Conviene che in peri e post-menopausa l'interpretazione dei test di funzionalità tiroidea sia fatta con cautela. La terapia della disfunzione tiroidea è diversa nelle donne in post-menopausa e negli anziani rispetto alla popolazione più giovane. L’ipotiroidismo deve essere trattato con prudenza, perché alte dosi di L-tiroxina possono portare ad aritmie cardiache e aumento del turnover osseo. L'ipertiroidismo dovrebbe essere trattato preferenzialmente con radioiodio. In menopausa la terapia dell'ipotiroidismo dipende da diverse condizioni: presenza di sintomi, gravità dell'ipotiroidismo, coesistente rischio cardiovascolare ed età. - Nell'ipotiroidismo manifesto, è sempre raccomandato il trattamento con L-tiroxina. Nei pazienti con rischio cardiovascolare e negli anziani la dose iniziale deve essere bassa: 25 µg al giorno e aumentata lentamente ogni 2-4 settimane di ulteriori 12,5-25 µg di L-tiroxina al giorno. - Nell'ipotiroidismo subclinico (SCH) la necessità e le modalità del trattamento sono controversi. Secondo le linee guida della European Thyroid Association, in pazienti con ipotiroidismo subclinico ed età < 70 anni, la terapia con L-tiroxina deve essere istituita in presenza di sintomi o TSH ≥ 10 mIU/l. Nella popolazione di età superiore a 70 anni e TSH ≥ 10 mIU/l, la terapia può essere presa in considerazione in presenza di sintomi di ipotiroidismo o rischio cardiovascolare. Nei pazienti di età superiore a 70 anni e TSH < 10 mIU/l, è consigliabile osservazione clinica e TFT (Test di Funzionalità Tiroidea) ogni sei mesi. Indipendentemente dalla presenza di sintomatologia, le donne in menopausa con patologia tiroidea possono assumere HRT secondo le specifiche indicazioni delle recenti linee guida. Nelle donne con ipotiroidismo bisogna considerare gli effetti della eventuale terapia sostitutiva estrogenica sui dosaggi della Levo-tiroxina.

DISFUNZIONE TIROIDEA IN PERI E POST-MENOPAUSA

Raffaello Alfonso
2022-01-01

Abstract

DISFUNZIONE TIROIDEA IN PERI E POST-MENOPAUSA ABSTRACT Premessa: La disfunzione tiroidea è comune nella popolazione generale e soprattutto nelle donne. Anche le malattie della tiroide sono più comuni nelle donne che negli uomini. Nelle donne in post-menopausa e negli anziani, l'incidenza di ipotiroidismo, ipertiroidismo e cancro (la maggior parte delle malattie della tiroide) è ancora più alta rispetto alle donne giovani. Gli studi sulla correlazione tra menopausa e funzione tiroidea sono pochi e non consentono di chiarire se la menopausa ha un effetto sulla tiroide, indipendentemente dall'età. La diagnosi di disfunzione tiroidea nelle donne in post-menopausa è difficile perché i sintomi possono essere non-specifici o simili ai comuni disturbi menopausali. Sebbene lo stato della tiroide abbia un impatto sul rischio cardiovascolare, sulla funzione cognitiva, sulla disabilità e sulla longevità, non c'è consenso tra le Società Scientifiche Internazionali sullo screening universale per la disfunzione tiroidea nelle donne in post-menopausa e anziane. L'American College of Physicians ha raccomandato che le donne di età superiore ai 50 anni con uno o più sintomi generali che potrebbero essere causati da malattie della tiroide debbano essere sottoposte a screening inizialmente con test del TSH sierico, seguito dalla misurazione di FT4 se il livello di TSH è non rilevabile o superiore a 10 mUI/l. Scopi: - evidenziare la prevalenza della disfunzione tiroidea nelle donne in peri e post- menopausa; - evidenziare se e quanto la funzione tiroidea incide nella patogenesi delle complicanze a lungo termine della menopausa e in particolare della malattia cardiovascolare e dell’osteoporosi. - evidenziare se le donne in post-menopausa con patologia tiroidea possono assumere HRT. Metodi: Accurata revisione della Letteratura recente. Risultati: La produzione, il metabolismo e l'azione degli ormoni tiroidei cambiano con l'età. I valori sierici di riferimento per gli ormoni tiroidei ed il TSH sono derivati principalmente da rilevazioni effettuate su popolazioni giovani. Così, la prevalenza della disfunzione tiroidea risulta notevolmente aumentata in post menopausa e nella popolazione più anziana. La funzione tiroidea non incide direttamente nella patogenesi delle complicanze della menopausa, mentre l'aterosclerosi coronarica e l'osteoporosi, se presenti, possono essere aggravate dall’ipotiroidismo o dall’ipertiroidismo. Tuttavia, una bassa funzionalità tiroidea in età più avanzata può influenzare beneficamente la longevità. La decisione di avviare una eventuale terapia ormonale sostitutiva (HRT) in menopausa nelle donne con qualsiasi forma di malattia della tiroide deve essere personalizzata. Conclusioni Conviene che in peri e post-menopausa l'interpretazione dei test di funzionalità tiroidea sia fatta con cautela. La terapia della disfunzione tiroidea è diversa nelle donne in post-menopausa e negli anziani rispetto alla popolazione più giovane. L’ipotiroidismo deve essere trattato con prudenza, perché alte dosi di L-tiroxina possono portare ad aritmie cardiache e aumento del turnover osseo. L'ipertiroidismo dovrebbe essere trattato preferenzialmente con radioiodio. In menopausa la terapia dell'ipotiroidismo dipende da diverse condizioni: presenza di sintomi, gravità dell'ipotiroidismo, coesistente rischio cardiovascolare ed età. - Nell'ipotiroidismo manifesto, è sempre raccomandato il trattamento con L-tiroxina. Nei pazienti con rischio cardiovascolare e negli anziani la dose iniziale deve essere bassa: 25 µg al giorno e aumentata lentamente ogni 2-4 settimane di ulteriori 12,5-25 µg di L-tiroxina al giorno. - Nell'ipotiroidismo subclinico (SCH) la necessità e le modalità del trattamento sono controversi. Secondo le linee guida della European Thyroid Association, in pazienti con ipotiroidismo subclinico ed età < 70 anni, la terapia con L-tiroxina deve essere istituita in presenza di sintomi o TSH ≥ 10 mIU/l. Nella popolazione di età superiore a 70 anni e TSH ≥ 10 mIU/l, la terapia può essere presa in considerazione in presenza di sintomi di ipotiroidismo o rischio cardiovascolare. Nei pazienti di età superiore a 70 anni e TSH < 10 mIU/l, è consigliabile osservazione clinica e TFT (Test di Funzionalità Tiroidea) ogni sei mesi. Indipendentemente dalla presenza di sintomatologia, le donne in menopausa con patologia tiroidea possono assumere HRT secondo le specifiche indicazioni delle recenti linee guida. Nelle donne con ipotiroidismo bisogna considerare gli effetti della eventuale terapia sostitutiva estrogenica sui dosaggi della Levo-tiroxina.
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