Le componenti fisiche dei processi geologici che governano le eruzioni vulcaniche, lefrane, le alluvioni e i terremoti sono spesso considerate le cause principali dellecatastrofi. Nonostante queste siano essenziali per l’innesco di determinati eventi, lepericolosità naturali si sviluppano in disastri nel momento in cui esse impattano sulcostruito e sulla popolazione, provocando danni agli edifici e perdite di vite umane. L’introduzione della “Yokohama Strategy”, nel 1994, ha segnato l’inizio di uncambiamento significativo nello sviluppo delle strategie per la riduzione dei rischi chesino a quel momento erano largamente influenzate da approcci meramente tecnici escientifici. Dagli anni 90’ in poi, infatti, l’analisi della vulnerabilità socioeconomicadiventata cruciale nello studio dei rischi naturali. In questo contesto, l’integrazione della componente fisica e sociale dei territoriinteressati da pericolosità naturali ricopre un ruolo significativo nella quantificazionedella parte di popolazione più esposta, mettendo in evidenza chi sono i cittadini piùvulnerabili e quali sono i principali fattori che influenzano la capacità delle comunità dianticipare, far fronte e riprendersi da un evento calamitoso. Partendo dallo studio della letteratura all’interno del contesto europeo e in particolaredi quello italiano, il nostro lavoro ha l’obiettivo di sottolineare come lamultidisciplinarietà (Scienze della Terra, Economiche, Sociali e Demografiche) puòcontribuire ad una maggiore consapevolezza della gestione delle attività partecipativecon la popolazione e come la Citizen Science può diventare strumento di conoscenzadei rischi naturali, per la riduzione delle vulnerabilità e per l’incremento della resilienzadelle comunità.
Studio della vulnerabilità come strumento per la Citizen Science nella riduzione dei rischi naturali
Isabella Lapietra;Rosa Colacicco;Pierfrancesco Dellino;Anna Rinaldi;Domenico Capolongo
2023-01-01
Abstract
Le componenti fisiche dei processi geologici che governano le eruzioni vulcaniche, lefrane, le alluvioni e i terremoti sono spesso considerate le cause principali dellecatastrofi. Nonostante queste siano essenziali per l’innesco di determinati eventi, lepericolosità naturali si sviluppano in disastri nel momento in cui esse impattano sulcostruito e sulla popolazione, provocando danni agli edifici e perdite di vite umane. L’introduzione della “Yokohama Strategy”, nel 1994, ha segnato l’inizio di uncambiamento significativo nello sviluppo delle strategie per la riduzione dei rischi chesino a quel momento erano largamente influenzate da approcci meramente tecnici escientifici. Dagli anni 90’ in poi, infatti, l’analisi della vulnerabilità socioeconomicadiventata cruciale nello studio dei rischi naturali. In questo contesto, l’integrazione della componente fisica e sociale dei territoriinteressati da pericolosità naturali ricopre un ruolo significativo nella quantificazionedella parte di popolazione più esposta, mettendo in evidenza chi sono i cittadini piùvulnerabili e quali sono i principali fattori che influenzano la capacità delle comunità dianticipare, far fronte e riprendersi da un evento calamitoso. Partendo dallo studio della letteratura all’interno del contesto europeo e in particolaredi quello italiano, il nostro lavoro ha l’obiettivo di sottolineare come lamultidisciplinarietà (Scienze della Terra, Economiche, Sociali e Demografiche) puòcontribuire ad una maggiore consapevolezza della gestione delle attività partecipativecon la popolazione e come la Citizen Science può diventare strumento di conoscenzadei rischi naturali, per la riduzione delle vulnerabilità e per l’incremento della resilienzadelle comunità.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.