La crisi ambientale che stiamo vivendo negli ultimi anni ci deve far riflettere sullo sfruttamento selvaggio delle risorse della natura con danni enormi sul futuro dell’uomo e sulla vivibilità del pianeta stesso. Allora ci chiedia mo: è possibile un dialogo educativo con la natura? Un incontro più razionale con essa, evitando danni irrepara bili? Di fronte a un tempo in cui il sogno di una cultura dei diritti umani sembra distrutta dalla realtà che viviamo quotidianamente, in un’epoca in cui il problema della forza si impone costantemente sulla natura delle cose, dobbiamo intenzionalmente cercare un equilibrio tra l’uomo e l’ambiente. Per questo è necessario ripensare la natura come bellezza. La bellezza del mondo, la responsabilità, la cura confluiscono in unico sentimento: l’amo re. Questo amore verso il prossimo, verso le cose del mondo ha per sostanza l’attenzione e la dedizione. La ca tegoria di prossimità, intesa in senso estensivo, apre a un ripensamento dell’alterità come categoria pedagogica, assumendo una connotazione etico-educativa che implica una dialettica del riconoscimento e una responsabilità che, divenendo direttrici essenziali per un’educazione allo sviluppo sostenibile, possono supportare una logica connessionista tra bios, logos ed ethos, certamente fondamentale per rispondere alle esigenze pressanti del nostro tempo che richiede con urgenza la cura e la salvaguardia della “Casa comune”.
La nostra responsabilità per la natura: intenzionalità e riconoscimento per un’educazione alla sostenibilità
Rosa Indellicato
2021-01-01
Abstract
La crisi ambientale che stiamo vivendo negli ultimi anni ci deve far riflettere sullo sfruttamento selvaggio delle risorse della natura con danni enormi sul futuro dell’uomo e sulla vivibilità del pianeta stesso. Allora ci chiedia mo: è possibile un dialogo educativo con la natura? Un incontro più razionale con essa, evitando danni irrepara bili? Di fronte a un tempo in cui il sogno di una cultura dei diritti umani sembra distrutta dalla realtà che viviamo quotidianamente, in un’epoca in cui il problema della forza si impone costantemente sulla natura delle cose, dobbiamo intenzionalmente cercare un equilibrio tra l’uomo e l’ambiente. Per questo è necessario ripensare la natura come bellezza. La bellezza del mondo, la responsabilità, la cura confluiscono in unico sentimento: l’amo re. Questo amore verso il prossimo, verso le cose del mondo ha per sostanza l’attenzione e la dedizione. La ca tegoria di prossimità, intesa in senso estensivo, apre a un ripensamento dell’alterità come categoria pedagogica, assumendo una connotazione etico-educativa che implica una dialettica del riconoscimento e una responsabilità che, divenendo direttrici essenziali per un’educazione allo sviluppo sostenibile, possono supportare una logica connessionista tra bios, logos ed ethos, certamente fondamentale per rispondere alle esigenze pressanti del nostro tempo che richiede con urgenza la cura e la salvaguardia della “Casa comune”.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.