l'abstract descrive un Progetto e ricerca hanno previsto diverse azioni progettuali: formazione insegnanti, genitori e alunni svolta da professionisti esperti, elaborazione mini guida di prevenzione, attivazione di uno sportello di informazione nelle scuole, peer education dissemination.La metodologia della ricerca è stata partecipata, partendo dalle consapevolezze sull’argomento (tramite laboratori formativi, attività informativa, peer education) propedeutiche alla somministrazione di un questionario qualiquantitativo semi strutturato, sottoposto a 511 studenti.Dal questionario è emerso che gli studenti necessitano di acquisire maggiori elementi conoscitivi sul fenomeno e che la loro consapevolezza è strettamente legata alle opportunità di informazioni, formazione e sensibilizzazione che viene offerta dagli insegnanti, genitori e contesto sociale educante.Inoltre, è risultato che le diverse forme di prepotenze e violenze avvengono prevalentemente on line (social network), all’esterno degli ambienti scolastici e, marginalmente, negli ambienti scolastici.Rispetto alla conoscenza delle emozioni provate dai bulli e dalle vittime, è emerso che i comportamenti da bullo sono spesso conseguenza di noia o disinteresse.Risulta anche una buona capacità nel riconoscere figure educative protettive e capaci di offrire risposte adeguate all’esperienza negativa legata a questi fenomeni. L’obiettivo, raggiunto, è stato quello di attivare azioni progettuali di prevenzione sociale ed educativa di contrasto alla violenza e di attenzione ai bisogni degli adolescenti, attraverso un secondo progetto, partendo dalla conoscenza e consapevolezza del fenomeno da parte degli studenti e delle studentesse.
Servizio Sociale e tutela dei minori: dall'analisi conoscitiva alla progettazione preventiva del fenomeno del Bullismo e Cyberbullismo. in Book of Abstract, III Conferenza italia sulla ricerca di servizio sociale
Michele Corriero;
2022-01-01
Abstract
l'abstract descrive un Progetto e ricerca hanno previsto diverse azioni progettuali: formazione insegnanti, genitori e alunni svolta da professionisti esperti, elaborazione mini guida di prevenzione, attivazione di uno sportello di informazione nelle scuole, peer education dissemination.La metodologia della ricerca è stata partecipata, partendo dalle consapevolezze sull’argomento (tramite laboratori formativi, attività informativa, peer education) propedeutiche alla somministrazione di un questionario qualiquantitativo semi strutturato, sottoposto a 511 studenti.Dal questionario è emerso che gli studenti necessitano di acquisire maggiori elementi conoscitivi sul fenomeno e che la loro consapevolezza è strettamente legata alle opportunità di informazioni, formazione e sensibilizzazione che viene offerta dagli insegnanti, genitori e contesto sociale educante.Inoltre, è risultato che le diverse forme di prepotenze e violenze avvengono prevalentemente on line (social network), all’esterno degli ambienti scolastici e, marginalmente, negli ambienti scolastici.Rispetto alla conoscenza delle emozioni provate dai bulli e dalle vittime, è emerso che i comportamenti da bullo sono spesso conseguenza di noia o disinteresse.Risulta anche una buona capacità nel riconoscere figure educative protettive e capaci di offrire risposte adeguate all’esperienza negativa legata a questi fenomeni. L’obiettivo, raggiunto, è stato quello di attivare azioni progettuali di prevenzione sociale ed educativa di contrasto alla violenza e di attenzione ai bisogni degli adolescenti, attraverso un secondo progetto, partendo dalla conoscenza e consapevolezza del fenomeno da parte degli studenti e delle studentesse.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.