Il presente lavoro descrive uno studio riferito a un’azienda polisettoriale la quale intende tracciare il profilo ambientale di tutte le sue attività con l’intento di migliorare nel tempo la propria prestazione. Le attività dell’organizzazione riguardano una cava di inerti calcarei, una discarica di rifiuti speciali non pericolosi, un deposito temporaneo di materiale alla rinfusa e una impresa portuale. Lo strumento per definire l’impronta ambientale aziendale è la Organisation Environmental Footprint (OEF; non essendoci OEF Sector Rules specifiche per l’azienda oggetto dello studio, la OEF è stata redatta secondo quanto previsto dalla raccomandazione 2013/179/EU). Le categorie di potenziale impatto ambientale che contribuiscono maggiormente all’impronta ambientale dell’organizzazione sono il cambiamento climatico, la formazione di smog fotochimico, le emissioni di particolato e l’eutrofizzazione terrestre. Questi impatti sono dovuti alla combustione di gasolio, all’emissione di biogas di discarica non captato e alle polveri emesse durante le attività di frantumazione in cava e scarico merci nel porto e nel deposito. Lo studio ha permesso di identificare alcune opzioni di miglioramento del profilo ambientale.

L’applicazione della Raccomandazione 2013/179/EU a un’azienda tarantina

Notarnicola Bruno
;
Tassielli Giuseppe;Renzulli Pietro Alexander;Di Capua Rosa;
2021-01-01

Abstract

Il presente lavoro descrive uno studio riferito a un’azienda polisettoriale la quale intende tracciare il profilo ambientale di tutte le sue attività con l’intento di migliorare nel tempo la propria prestazione. Le attività dell’organizzazione riguardano una cava di inerti calcarei, una discarica di rifiuti speciali non pericolosi, un deposito temporaneo di materiale alla rinfusa e una impresa portuale. Lo strumento per definire l’impronta ambientale aziendale è la Organisation Environmental Footprint (OEF; non essendoci OEF Sector Rules specifiche per l’azienda oggetto dello studio, la OEF è stata redatta secondo quanto previsto dalla raccomandazione 2013/179/EU). Le categorie di potenziale impatto ambientale che contribuiscono maggiormente all’impronta ambientale dell’organizzazione sono il cambiamento climatico, la formazione di smog fotochimico, le emissioni di particolato e l’eutrofizzazione terrestre. Questi impatti sono dovuti alla combustione di gasolio, all’emissione di biogas di discarica non captato e alle polveri emesse durante le attività di frantumazione in cava e scarico merci nel porto e nel deposito. Lo studio ha permesso di identificare alcune opzioni di miglioramento del profilo ambientale.
2021
9788891655059
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