Il Sito di Importanza Comunitaria (SIC IT9140002) "Litorale Brindisino" si estende tra i territori di Ostuni e Fasano (BR) per un totale di 7256 ettari, includendo area terrestre ed area marina. La fascia costiera è caratterizzata da un esteso cordone dunale e da un vasto sistema di aree umide retrostanti. L'entroterra è caratterizzato da oliveti plurisecolari e seminativi, e da incisioni perpendicolari alla linea di costa localmente dette "lame". L'area del SIC "Litorale Brindisino" è stata oggetto di approfonditi studi floristici (Mele et al., 2007) che hanno la presenza di 621 taxa subgenerici, nonché la presenza di numerose specie endemiche, rare o minacciate. Nel periodo compreso tra il 2007 ed il 2013 sono stati effettuati numerosi sopralluoghi in campo e rilievi fitosociologici (georeferiti con gps), per l'identificazione delle associazioni vegetali secondo il metodo di Zurigo-Montpellier. Le indagini hanno permesso di individuare diverse associazioni, molte delle quali ben differenziate sotto il profilo floristico e fisionomico-strutturale e riferibili alle classi: Potametea pectinati, Crithmo maritimi-Staticetea, Sarcocornietea fruticosae, Thero-Suadetea splendentis, Juncetea maritimi, Phragmito australis-Magnocaricetea elatae, Cakiletea maritimae, Euphorbio paraliae-Ammophiletea australis, Quercetea ilicis, Cisto cretici-Micromerietea julianae, Lygeo sparti-Stipetea tenacissimae, Tuberarietea guttatae, Asplenietea trichomanis. Per l'analisi territoriale sono state usate ortofoto georeferite e la Nuova Carta Tecnica Regionale (CTR) 1:5000 della Regione Puglia (SIT-Puglia, http://www.sit.puglia.it/), sulla base delle quali è stato implementato un GIS (con software ArcGis 10.2). I dati raccolti in campo sono stati usati per la definizione e la validazione della carta della vegetazione. Dall'analisi cartografica emerge che le aree coltivate coprono il 50% circa dell'intero territorio del SIC. Per quanto riguarda invece le aree naturali, le formazioni maggiormente estese sono le garighe (5,8%) e le praterie (circa l'11 %). Lungo la fascia costiera si riscontrano numerose associazioni vegetali tipiche di questi ambienti, ma con distribuzione frammentaria e superfici piuttosto ridotte. Infatti l'erosione costiera ha causato un forte rimaneggiamento delle comunità del cordone dunale, con una "compressione" delle fasce di vegetazione tipiche della duna. Anche la parte umida presenta un pattern piuttosto complesso, con numerosi mosaici di vegetazione. Sono stati individuati 13 habitat comunitari che ricoprono circa il 30,5% della superficie complessiva del SIC. Gli habitat più estesi sono: 6220* - "Percorsi sub-steppici di graminacee e piante annue dei Thero-Brachypodietea" (10,76%), 2260 - "Dune con vegetazione di sclerofille dei Cisto-Lavanduletea" (8,62%), 2250* - "Dune costiere con Juniperus spp." (4,68%) e 1420 - "Praterie e fruticeti alofili mediterranei e termo-atlantici (Sarcocornietea fruticosae) (2,8%).

Analisi del paesaggio vegetale del SIC "Litorale brindisino" (Brindisi, Puglia)

Veronico G.;Tomaselli V.
2015-01-01

Abstract

Il Sito di Importanza Comunitaria (SIC IT9140002) "Litorale Brindisino" si estende tra i territori di Ostuni e Fasano (BR) per un totale di 7256 ettari, includendo area terrestre ed area marina. La fascia costiera è caratterizzata da un esteso cordone dunale e da un vasto sistema di aree umide retrostanti. L'entroterra è caratterizzato da oliveti plurisecolari e seminativi, e da incisioni perpendicolari alla linea di costa localmente dette "lame". L'area del SIC "Litorale Brindisino" è stata oggetto di approfonditi studi floristici (Mele et al., 2007) che hanno la presenza di 621 taxa subgenerici, nonché la presenza di numerose specie endemiche, rare o minacciate. Nel periodo compreso tra il 2007 ed il 2013 sono stati effettuati numerosi sopralluoghi in campo e rilievi fitosociologici (georeferiti con gps), per l'identificazione delle associazioni vegetali secondo il metodo di Zurigo-Montpellier. Le indagini hanno permesso di individuare diverse associazioni, molte delle quali ben differenziate sotto il profilo floristico e fisionomico-strutturale e riferibili alle classi: Potametea pectinati, Crithmo maritimi-Staticetea, Sarcocornietea fruticosae, Thero-Suadetea splendentis, Juncetea maritimi, Phragmito australis-Magnocaricetea elatae, Cakiletea maritimae, Euphorbio paraliae-Ammophiletea australis, Quercetea ilicis, Cisto cretici-Micromerietea julianae, Lygeo sparti-Stipetea tenacissimae, Tuberarietea guttatae, Asplenietea trichomanis. Per l'analisi territoriale sono state usate ortofoto georeferite e la Nuova Carta Tecnica Regionale (CTR) 1:5000 della Regione Puglia (SIT-Puglia, http://www.sit.puglia.it/), sulla base delle quali è stato implementato un GIS (con software ArcGis 10.2). I dati raccolti in campo sono stati usati per la definizione e la validazione della carta della vegetazione. Dall'analisi cartografica emerge che le aree coltivate coprono il 50% circa dell'intero territorio del SIC. Per quanto riguarda invece le aree naturali, le formazioni maggiormente estese sono le garighe (5,8%) e le praterie (circa l'11 %). Lungo la fascia costiera si riscontrano numerose associazioni vegetali tipiche di questi ambienti, ma con distribuzione frammentaria e superfici piuttosto ridotte. Infatti l'erosione costiera ha causato un forte rimaneggiamento delle comunità del cordone dunale, con una "compressione" delle fasce di vegetazione tipiche della duna. Anche la parte umida presenta un pattern piuttosto complesso, con numerosi mosaici di vegetazione. Sono stati individuati 13 habitat comunitari che ricoprono circa il 30,5% della superficie complessiva del SIC. Gli habitat più estesi sono: 6220* - "Percorsi sub-steppici di graminacee e piante annue dei Thero-Brachypodietea" (10,76%), 2260 - "Dune con vegetazione di sclerofille dei Cisto-Lavanduletea" (8,62%), 2250* - "Dune costiere con Juniperus spp." (4,68%) e 1420 - "Praterie e fruticeti alofili mediterranei e termo-atlantici (Sarcocornietea fruticosae) (2,8%).
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11586/260622
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