I coronavirus felini (FCoVs) sono distinti in due sierotipi, I e II, in base alle correlazioni sierologiche con il coronavirus del cane (CCoV). Il sierotipo I è il virus originale ma cresce con difficoltà nelle colture cellulari. FCoV II invece viene coltivato in vitro anche se è meno diffuso rispetto al sierotipo I. FCoVs sono responsabili di infezioni subcliniche nei gatti e le percentuali più elevate di infezione si registrano nei gattili e negli allevamenti. Sono tuttavia virus ubiquitari e il monitoraggio sierologico permette di ottenere informazioni attendibili sulla loro diffusione nell’ambiente. In Italia i dati sulla presenza di FCoVs sono scarsi. Sono stati quindi raccolti 100 sieri di gatti provenienti da gattili e ambienti domestici della Puglia e è stata valutata la presenza di anticorpi verso FCoVs I e II mediante il test VN messo poi a confronto con i test ELISA e IFI. La ricerca di anticorpi verso FCoV I è stata valutata solo mediante IFI, dal momento che FCoV I replica con difficoltà in vitro, che ha svelato una sieropositività pari al 72%. Ottanta sieri risultati positivi verso FCoV II mediante VN, sono stati confermati in ELISA. L’ELISA ha inoltre svelato ulteriori 2 sieri positivi rispetto alla VN e ulteriori 4 sieri positivi rispetto alla IFI. Tutti i sieri positivi in ELISA sono stati confermati con il Western blotting. In definitiva il test ELISA si è rivelato sostanzialmente più sensibile rispetto a VN e IFI, svelando una sieropositività verso FCoV II pari a 82%. Quando VN è stata considerata come test gold standard, l’ELISA ha dimostrato una sensitività pari al 100% e una specificità pari al 90%, con un agreement del 98%. Quando l’ELISA è stata confrontata con il test IFI considerato come gold standard, la sensibilità è stata ancora 100%, la specificità 81%, con un agreement del 96%. L’elevata percentuale di positività verso FCoVs osservata, conferma che l’infezione da FCoV è ampiamente diffusa nei gatti della Puglia, anche se la diffusione percentuale dei due sierotipi è differente da quella stimata in altre aree geografiche dove prevale il sierotipo I. Inoltre nel presente studio il test ELISA ha dimostrato una buona sensibilità e specificità per la ricerca di anticorpi verso FCoV, così come è stato osservato nel passato per la ricerca di anticorpi verso CCoV, e può essere considerata come test valido per lo screening sierologico dei gatti verso FCoVs.

VALUTAZIONE DEGLI ANTICORPI VERSO I CORONAVIRUS FELINI E CONFRONTO DI TECNICHE SIEROLOGICHE

PRATELLI, Annamaria
2005-01-01

Abstract

I coronavirus felini (FCoVs) sono distinti in due sierotipi, I e II, in base alle correlazioni sierologiche con il coronavirus del cane (CCoV). Il sierotipo I è il virus originale ma cresce con difficoltà nelle colture cellulari. FCoV II invece viene coltivato in vitro anche se è meno diffuso rispetto al sierotipo I. FCoVs sono responsabili di infezioni subcliniche nei gatti e le percentuali più elevate di infezione si registrano nei gattili e negli allevamenti. Sono tuttavia virus ubiquitari e il monitoraggio sierologico permette di ottenere informazioni attendibili sulla loro diffusione nell’ambiente. In Italia i dati sulla presenza di FCoVs sono scarsi. Sono stati quindi raccolti 100 sieri di gatti provenienti da gattili e ambienti domestici della Puglia e è stata valutata la presenza di anticorpi verso FCoVs I e II mediante il test VN messo poi a confronto con i test ELISA e IFI. La ricerca di anticorpi verso FCoV I è stata valutata solo mediante IFI, dal momento che FCoV I replica con difficoltà in vitro, che ha svelato una sieropositività pari al 72%. Ottanta sieri risultati positivi verso FCoV II mediante VN, sono stati confermati in ELISA. L’ELISA ha inoltre svelato ulteriori 2 sieri positivi rispetto alla VN e ulteriori 4 sieri positivi rispetto alla IFI. Tutti i sieri positivi in ELISA sono stati confermati con il Western blotting. In definitiva il test ELISA si è rivelato sostanzialmente più sensibile rispetto a VN e IFI, svelando una sieropositività verso FCoV II pari a 82%. Quando VN è stata considerata come test gold standard, l’ELISA ha dimostrato una sensitività pari al 100% e una specificità pari al 90%, con un agreement del 98%. Quando l’ELISA è stata confrontata con il test IFI considerato come gold standard, la sensibilità è stata ancora 100%, la specificità 81%, con un agreement del 96%. L’elevata percentuale di positività verso FCoVs osservata, conferma che l’infezione da FCoV è ampiamente diffusa nei gatti della Puglia, anche se la diffusione percentuale dei due sierotipi è differente da quella stimata in altre aree geografiche dove prevale il sierotipo I. Inoltre nel presente studio il test ELISA ha dimostrato una buona sensibilità e specificità per la ricerca di anticorpi verso FCoV, così come è stato osservato nel passato per la ricerca di anticorpi verso CCoV, e può essere considerata come test valido per lo screening sierologico dei gatti verso FCoVs.
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