L’Inghiottitoio della Masseria Rotolo (PU 355 nel Catasto delle Grotte Naturali della Puglia) è ubicato all’interno del polje del Canale di Pirro, uno dei paesaggi carsici epigei più rappresentativi delle Murge di sud-est. Inizialmente censito come semplice punto di infiltrazione delle acque piovane in occasione di forti eventi meteorici, il sito è divenuto di enorme interesse a partire dal 2012, allorquando vennero intrapresi scavi da parte del Gruppo Archeo Speleologico Pugliese (GASP) della sezione di Gioia del Colle del Club Alpino Italiano. Individuato uno stretto passaggio alla base dello scavo, ebbero inizio le esplorazioni, che hanno portato alla scoperta di un sistema carsico di grande importanza, in quanto a una profondità di -260 m dalla superficie è stata raggiunta la falda, alla base dello spettacolare Pozzo dei Veneti, una verticale di 100 metri di profondità. Il lago finale è stato a sua volta esplorato a più riprese da speleosubacquei, portando infine la grotta alla profondità totale di 324 m, e rendendola pertanto la più profonda della regione. La scoperta, per il notevole interesse carsico e speleologico, viene ripresa anche dai mass media e desta notevole interesse nel pubblico. La Regione, da anni impegnata in una complessiva attività di conoscenza del consistente patrimonio geologico pugliese, incentiva lo sviluppo delle attività esplorative. Da parte del Consiglio Regionale si provvede infatti all’inserimento nella L.R. 30 dicembre 2013, n. 45, “Disposizioni per la formazione del bilancio di previsione 2014 e bilancio pluriennale 2014-2016 della Regione Puglia”, all’Art. 45, della previsione di “Interventi per esplorazione dei fenomeni carsici”. La norma finanzia “attività esplorative di fenomeni carsici di recente rinvenimento, in particolare per quelli che presentano rilevante interesse scientifico, per estensione, tipologia e morfologia, perché diretto prevalentemente alla verifica della qualità e quantità delle acque sotterranee”. Grazie a tale azione, sono stati avviati nel 2016 studi e ricerche sul sistema carsico dell’Inghiottitoio della Masseria Rotolo, da parte di un gruppo di lavoro composto da enti di ricerca, enti pubblici e speleologi. Il presente contributo riassume le ricerche sinora svolte, e i primi risultati ottenuti. Punto di partenza del progetto è stata la messa in sicurezza dell’accesso, per facilitare le discese in grotta, allo stesso tempo evitando l’immissione diretta di acqua nel sottosuolo dall’imbocco, ma anche rispettando rigorosamente le normative regionali in materia. Il rilievo speleologico è stato rivisto e aggiornato, al fine di documentare al meglio dal punto di vista plano-altimetrico lo sviluppo del sistema carsico. La successione calcarea all’interno della quale si apre il sistema è stata oggetto di campionamento petrografico, in vista di un’analisi al microscopio elettronico su sezioni sottili, per definire l’intervallo stratigrafico di riferimento. Le caratteristiche micro-climatiche del sistema ipogeo sono analizzate mediante cinque stazioni di misura, dislocate nei vari settori della grotta, con misure di temperatura ed umidità relativa. La geomorfologia carsica del sito è stata esaminata, negli aspetti epigei, mediante analisi in sito nell’ambito del Canale di Pirro e zone circostanti, e analisi integrata da fotografie aeree in visione stereoscopica digitale, per individuare le principali forme del paesaggio carsico, a cominciare da doline e punti di infiltrazione concentrata di acqua. Nel sistema epigeo, l’analisi geomorfologica, congiuntamente all’osservazione dei depositi presenti, ha consentito una ricostruzione preliminare delle varie fasi di evoluzione del sistema carsico. In aderenza a quanto previsto dalla su citata L.R. 30 dicembre 2013, nell’ambito delle attività grande importanza è rivestita dagli aspetti idrogeologici, con particolare riferimento alla verifica della qualità e quantità delle acque sotterranee. A tale proposito, sono state installate varie strumentazioni nel sistema carsico, la più importante delle quali consiste in una sonda multi-parametrica posizionata nel lago finale a novembre 2017, con misurazioni in continuo. Oltre alla caratterizzazione chimica delle acque, la misura delle fluttuazioni dei livelli idrici fornisce utili informazioni in connessione alla quantità di pioggia caduta (questi ultimi dati sono a loro volta ricavati da un pluviometro appositamente posizionato nei pressi dell’accesso). Le acque sono state e saranno analizzate in due diverse campagne, pianificate nei periodi invernale e primaverile, seguendo le procedure standard in materia a cura dell’ARPA. La mole di dati così ottenuta consentirà di ampliare notevolmente la conoscenza sul sistema carsico dell’Inghiottitoio della Masseria Rotolo, e di fornire i primi elementi di base per la definizione di un più completo e approfondito studio che miri alla individuazione dei bacini di alimentazione del sistema ed alla piena comprensione del reticolo sotterraneo che esso sottende. L’allestimento strumentale fa sì che il sistema carsico possa costituire un test-site utile per futuri studi ed attività a livello regionale, oltre a rappresentare un esempio di sviluppo di un geosito ipogeo con finalità scientifiche, compatibile con la sua conservazione. L’attività di divulgazione dei risultati degli studi porterà ad aumentare la consapevolezza della popolazione sull’elevato valore ambientale di uno degli elementi più rappresentativi del patrimonio geologico della Regione Puglia.

Studi per la conoscenza di un geosito ipogeo: la “finestra sulla falda profonda” dell’Inghiottitoio di Masseria Rotolo

PARISE M.;LISO I. S.;
2018-01-01

Abstract

L’Inghiottitoio della Masseria Rotolo (PU 355 nel Catasto delle Grotte Naturali della Puglia) è ubicato all’interno del polje del Canale di Pirro, uno dei paesaggi carsici epigei più rappresentativi delle Murge di sud-est. Inizialmente censito come semplice punto di infiltrazione delle acque piovane in occasione di forti eventi meteorici, il sito è divenuto di enorme interesse a partire dal 2012, allorquando vennero intrapresi scavi da parte del Gruppo Archeo Speleologico Pugliese (GASP) della sezione di Gioia del Colle del Club Alpino Italiano. Individuato uno stretto passaggio alla base dello scavo, ebbero inizio le esplorazioni, che hanno portato alla scoperta di un sistema carsico di grande importanza, in quanto a una profondità di -260 m dalla superficie è stata raggiunta la falda, alla base dello spettacolare Pozzo dei Veneti, una verticale di 100 metri di profondità. Il lago finale è stato a sua volta esplorato a più riprese da speleosubacquei, portando infine la grotta alla profondità totale di 324 m, e rendendola pertanto la più profonda della regione. La scoperta, per il notevole interesse carsico e speleologico, viene ripresa anche dai mass media e desta notevole interesse nel pubblico. La Regione, da anni impegnata in una complessiva attività di conoscenza del consistente patrimonio geologico pugliese, incentiva lo sviluppo delle attività esplorative. Da parte del Consiglio Regionale si provvede infatti all’inserimento nella L.R. 30 dicembre 2013, n. 45, “Disposizioni per la formazione del bilancio di previsione 2014 e bilancio pluriennale 2014-2016 della Regione Puglia”, all’Art. 45, della previsione di “Interventi per esplorazione dei fenomeni carsici”. La norma finanzia “attività esplorative di fenomeni carsici di recente rinvenimento, in particolare per quelli che presentano rilevante interesse scientifico, per estensione, tipologia e morfologia, perché diretto prevalentemente alla verifica della qualità e quantità delle acque sotterranee”. Grazie a tale azione, sono stati avviati nel 2016 studi e ricerche sul sistema carsico dell’Inghiottitoio della Masseria Rotolo, da parte di un gruppo di lavoro composto da enti di ricerca, enti pubblici e speleologi. Il presente contributo riassume le ricerche sinora svolte, e i primi risultati ottenuti. Punto di partenza del progetto è stata la messa in sicurezza dell’accesso, per facilitare le discese in grotta, allo stesso tempo evitando l’immissione diretta di acqua nel sottosuolo dall’imbocco, ma anche rispettando rigorosamente le normative regionali in materia. Il rilievo speleologico è stato rivisto e aggiornato, al fine di documentare al meglio dal punto di vista plano-altimetrico lo sviluppo del sistema carsico. La successione calcarea all’interno della quale si apre il sistema è stata oggetto di campionamento petrografico, in vista di un’analisi al microscopio elettronico su sezioni sottili, per definire l’intervallo stratigrafico di riferimento. Le caratteristiche micro-climatiche del sistema ipogeo sono analizzate mediante cinque stazioni di misura, dislocate nei vari settori della grotta, con misure di temperatura ed umidità relativa. La geomorfologia carsica del sito è stata esaminata, negli aspetti epigei, mediante analisi in sito nell’ambito del Canale di Pirro e zone circostanti, e analisi integrata da fotografie aeree in visione stereoscopica digitale, per individuare le principali forme del paesaggio carsico, a cominciare da doline e punti di infiltrazione concentrata di acqua. Nel sistema epigeo, l’analisi geomorfologica, congiuntamente all’osservazione dei depositi presenti, ha consentito una ricostruzione preliminare delle varie fasi di evoluzione del sistema carsico. In aderenza a quanto previsto dalla su citata L.R. 30 dicembre 2013, nell’ambito delle attività grande importanza è rivestita dagli aspetti idrogeologici, con particolare riferimento alla verifica della qualità e quantità delle acque sotterranee. A tale proposito, sono state installate varie strumentazioni nel sistema carsico, la più importante delle quali consiste in una sonda multi-parametrica posizionata nel lago finale a novembre 2017, con misurazioni in continuo. Oltre alla caratterizzazione chimica delle acque, la misura delle fluttuazioni dei livelli idrici fornisce utili informazioni in connessione alla quantità di pioggia caduta (questi ultimi dati sono a loro volta ricavati da un pluviometro appositamente posizionato nei pressi dell’accesso). Le acque sono state e saranno analizzate in due diverse campagne, pianificate nei periodi invernale e primaverile, seguendo le procedure standard in materia a cura dell’ARPA. La mole di dati così ottenuta consentirà di ampliare notevolmente la conoscenza sul sistema carsico dell’Inghiottitoio della Masseria Rotolo, e di fornire i primi elementi di base per la definizione di un più completo e approfondito studio che miri alla individuazione dei bacini di alimentazione del sistema ed alla piena comprensione del reticolo sotterraneo che esso sottende. L’allestimento strumentale fa sì che il sistema carsico possa costituire un test-site utile per futuri studi ed attività a livello regionale, oltre a rappresentare un esempio di sviluppo di un geosito ipogeo con finalità scientifiche, compatibile con la sua conservazione. L’attività di divulgazione dei risultati degli studi porterà ad aumentare la consapevolezza della popolazione sull’elevato valore ambientale di uno degli elementi più rappresentativi del patrimonio geologico della Regione Puglia.
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