L‟arsenico (As) presente nell‟ambiente è estremamente tossico soprattutto nelle sue forme inorganiche per gli uomini, gli animali e le piante. La sua pericolosità può essere valutata attraverso analisi di bioaccumulo ed ecotossicità in organismi bioindicatori. I lombrichi sono potenti bioindicatori di suoli inquinati grazie alla loro capacità di ingerire le particelle del suolo e di avere la superficie corporea continuamente a contatto con il suolo. Il presente lavoro mostra i risultati di analisi di bioaccumulo ed ecotossicità nei lombrichi Eisenia andrei (Bouché) in suoli contaminati da attività minerarie e industriali che presentano differenti e crescenti concentrazioni di As (35, 60, 170, 730, 3000 e 14000 μg·g-1). Lombrichi adulti sono stati esposti a microcosmi contaminati e successivamente adoperati per saggi biologici e chimici. Dopo due giorni di esposizione è stato eseguito un avoidance test sul suolo contaminato; dopo 14 giorni sono stati misurati il tasso di sopravvivenza, la variazione in peso, il contenuto in metallotioneine, lo stress ossidativo e genotossico; dopo 28 giorni è stata valutata la capacità riproduttiva (OECD Test). La distribuzione e il bioaccumulo dell'As nei lombrichi sono stati determinati mediante spettroscopia di microfluorescenza di raggi X (μXRF) e fluorescenza di raggi X a riflessione totale (TXRF). I suoli contaminati sono stati evitati dai lombrichi in tutte le tesi tranne che in quella ad alto contenuto di sostanza organica; in nessun caso l‟esposizione ai suoli contaminati è stata letale dopo 14 giorni; anche il contenuto di metallotioneine e il danno genotossico non sono risultati differenti dal controllo; al contrario il tasso di riproduzione e l‟incremento in peso hanno mostrato una correlazione negativa con la quantità di As e, in tutte le tesi, lo stress ossidativo è risultato maggiore rispetto al controllo. Le analisi effettuate nelle sezioni trasversali dei lombrichi e nei fluidi celomatici mediante μXRF e TXRF hanno evidenziato un notevole accumulo dell‟elemento nella cavità celomatica. Per una migliore interpretazione dei risultati sono in corso ulteriori test per valutare altri biomarkers (stabilità lisosomiale, malondialdeide, enzimi antiossidanti come catalasi, superossidodimutasi e glutatione S-transferasi).

Bioaccumulo ed ecotossicità dell’arsenico in lombrichi esposti a suoli contaminati

PANZARINO, ONOFRIO;PORFIDO, CARLO;ALLEGRETTA, IGNAZIO;BARI, GIUSEPPE;TERZANO, ROBERTO;DE LILLO, Enrico;SPAGNUOLO, Matteo
2015-01-01

Abstract

L‟arsenico (As) presente nell‟ambiente è estremamente tossico soprattutto nelle sue forme inorganiche per gli uomini, gli animali e le piante. La sua pericolosità può essere valutata attraverso analisi di bioaccumulo ed ecotossicità in organismi bioindicatori. I lombrichi sono potenti bioindicatori di suoli inquinati grazie alla loro capacità di ingerire le particelle del suolo e di avere la superficie corporea continuamente a contatto con il suolo. Il presente lavoro mostra i risultati di analisi di bioaccumulo ed ecotossicità nei lombrichi Eisenia andrei (Bouché) in suoli contaminati da attività minerarie e industriali che presentano differenti e crescenti concentrazioni di As (35, 60, 170, 730, 3000 e 14000 μg·g-1). Lombrichi adulti sono stati esposti a microcosmi contaminati e successivamente adoperati per saggi biologici e chimici. Dopo due giorni di esposizione è stato eseguito un avoidance test sul suolo contaminato; dopo 14 giorni sono stati misurati il tasso di sopravvivenza, la variazione in peso, il contenuto in metallotioneine, lo stress ossidativo e genotossico; dopo 28 giorni è stata valutata la capacità riproduttiva (OECD Test). La distribuzione e il bioaccumulo dell'As nei lombrichi sono stati determinati mediante spettroscopia di microfluorescenza di raggi X (μXRF) e fluorescenza di raggi X a riflessione totale (TXRF). I suoli contaminati sono stati evitati dai lombrichi in tutte le tesi tranne che in quella ad alto contenuto di sostanza organica; in nessun caso l‟esposizione ai suoli contaminati è stata letale dopo 14 giorni; anche il contenuto di metallotioneine e il danno genotossico non sono risultati differenti dal controllo; al contrario il tasso di riproduzione e l‟incremento in peso hanno mostrato una correlazione negativa con la quantità di As e, in tutte le tesi, lo stress ossidativo è risultato maggiore rispetto al controllo. Le analisi effettuate nelle sezioni trasversali dei lombrichi e nei fluidi celomatici mediante μXRF e TXRF hanno evidenziato un notevole accumulo dell‟elemento nella cavità celomatica. Per una migliore interpretazione dei risultati sono in corso ulteriori test per valutare altri biomarkers (stabilità lisosomiale, malondialdeide, enzimi antiossidanti come catalasi, superossidodimutasi e glutatione S-transferasi).
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