Topografia della polarità, invalicabile ma proficua: è la Gerusalemme che emerge dalla poesia "Die Pole" (I poli) e dall’intero Jerusalem-Zyklus. Una spazialità complessa, fatta di dicibilità, di evento, di parole. Nella Città Santa è dischiusa una soglia, una nuova possibilità d’incontro con l’alterità, con la storia, e con quell’Heimat ormai cancellata dalla geografia. Racchiuso tra la realtà di Gerusalemme («Gerusalemme è») e l’atto poetico su Gerusalemme («Dì che Gerusalemme è»), un nuovo sentiero meridiano: un nuovo superamento di confini.

"Die Pole": La Gerusalemme interstiziale di Paul Celan

BOSCO, Carmela Lorella Ausilia
2015-01-01

Abstract

Topografia della polarità, invalicabile ma proficua: è la Gerusalemme che emerge dalla poesia "Die Pole" (I poli) e dall’intero Jerusalem-Zyklus. Una spazialità complessa, fatta di dicibilità, di evento, di parole. Nella Città Santa è dischiusa una soglia, una nuova possibilità d’incontro con l’alterità, con la storia, e con quell’Heimat ormai cancellata dalla geografia. Racchiuso tra la realtà di Gerusalemme («Gerusalemme è») e l’atto poetico su Gerusalemme («Dì che Gerusalemme è»), un nuovo sentiero meridiano: un nuovo superamento di confini.
2015
978-88-98533-64-0
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