Pur con qualche isolata concessione (poetica) al mito, maggior peso e numero, non diversamente dalla tradizione anche profana, riceve la metafora dello scita «barbaro», che il sodalizio cappadoce rende di drammatica attualità facendola veicolo di denuncia e condanna delle violenze degli ariani e degli stessi imperatori Giuliano e Valente sui credenti fedeli al credo niceno. La tradizione scolastica, poco o nulla aggiornata, guida e perlopiù determina la conoscenza di antichi e nuovi abitanti dell’area e le descrizioni geografiche anche di regioni limitrofe come quella attorno al corso terminale del Danubio. Poca cosa per una Chiesa metropolitana dell’importanza di Cesarea di Cappadocia, che intendeva continuare una secolare tradizione di attenzione e penetrazione evangelizzatrice sui confini dell’impero.
Gli "sciti" fra mito e storia nei Cappadoci
GIRARDI, Mario
2006-01-01
Abstract
Pur con qualche isolata concessione (poetica) al mito, maggior peso e numero, non diversamente dalla tradizione anche profana, riceve la metafora dello scita «barbaro», che il sodalizio cappadoce rende di drammatica attualità facendola veicolo di denuncia e condanna delle violenze degli ariani e degli stessi imperatori Giuliano e Valente sui credenti fedeli al credo niceno. La tradizione scolastica, poco o nulla aggiornata, guida e perlopiù determina la conoscenza di antichi e nuovi abitanti dell’area e le descrizioni geografiche anche di regioni limitrofe come quella attorno al corso terminale del Danubio. Poca cosa per una Chiesa metropolitana dell’importanza di Cesarea di Cappadocia, che intendeva continuare una secolare tradizione di attenzione e penetrazione evangelizzatrice sui confini dell’impero.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.