Obiettivo della ricerca, effettuare una ricognizione sulle modalità di tratta- mento degli autori di reato con disturbi mentali da parte dei Centri di Salute Mentale della Regione Puglia dopo la Sentenza 253/03 della Corte Costitu- zionale. Con i Dipartimenti di Salute Mentale pugliesi è stata approntata una sche- da di rilevazione in grado di fornire informazioni in merito ad aree conside- rate significative: socio-demografica(sesso, scolarità, stato civile, condizione abi- tativa, condizione lavorativa, caratteristiche famiglia di origine), clinica(diagno- si, numero di ricoveri, durata della presa in carico, operatori coinvolti nel trat- tamento, modalità e tipo trattamento, frequenza dei contatti, familiarità psi- chiatrica) ecriminologica(tipo di reato, modalità di invio al servizio, posizione giudiziaria, grado di giudizio, autorità inviante). Attraverso l’indagine, tuttora in corso, ci si propone di effettuare una ricognizione degli autori di reato af- fetti da disturbi mentali in carico ai servizi territoriali nel quinquennio 2003- 2007. Questi i primi dati emersi. Il 72% dei soggetti del campione è costituito da uomini, la maggior parte dei quali (51,8%) possiede il titolo di licenza media inferiore ed è celibe o nu- bile (63%). Gran parte dei pazienti vive con la famiglia di origine (55,6%), de- scritta nel 40% dei casi come “assente”. Circa il 44% del campione è affetto da disturbi dello spettro schizofrenico; il 75% del campione non presenta familiarità psichiatrica o antisociale.In merito alle modalità di trattamentoricevuto, per il 47% del campione ef- fettua solo controlli c/o presso il CSM; il tipo di trattamentoseguito dal 98% dei pazienti è costituito dalla psicofarmacoterapia, nel 43% dei casi associata ad al- tro tipo di trattamento (riabilitazione, psicoterapia). In maniera, cioè, del tut- to sovrapponibile a quanto viene garantito agli altri pazienti. Particolarmente interessanti, infine, i primi dati relativi all’area criminolo- gica. Il 69% del campione è costituito da soggetti inputabili, il 70% dei quali condannati a pena definitiva. Nel 25% dei casi si tratta invece di soggetti in at- tesa di giudizio. L’Autorità inviante è costituita in circa la metà dei casi (49%) dal Tribunale di Sorveglianza, per il resto da altri Giudici – GIP, per lo più – o collegi giudicanti, con i quali i servizi psichiatrici coinvolti non hanno in seguito mantenuto rapporti costanti e duraturi nel tempo.

Il trattamento del reo malato di mente nei servizi psichiatrici della Regione Puglia

CARABELLESE, Felice Francesco;GRATTAGLIANO, IGNAZIO;MARGARI, Francesco
2010-01-01

Abstract

Obiettivo della ricerca, effettuare una ricognizione sulle modalità di tratta- mento degli autori di reato con disturbi mentali da parte dei Centri di Salute Mentale della Regione Puglia dopo la Sentenza 253/03 della Corte Costitu- zionale. Con i Dipartimenti di Salute Mentale pugliesi è stata approntata una sche- da di rilevazione in grado di fornire informazioni in merito ad aree conside- rate significative: socio-demografica(sesso, scolarità, stato civile, condizione abi- tativa, condizione lavorativa, caratteristiche famiglia di origine), clinica(diagno- si, numero di ricoveri, durata della presa in carico, operatori coinvolti nel trat- tamento, modalità e tipo trattamento, frequenza dei contatti, familiarità psi- chiatrica) ecriminologica(tipo di reato, modalità di invio al servizio, posizione giudiziaria, grado di giudizio, autorità inviante). Attraverso l’indagine, tuttora in corso, ci si propone di effettuare una ricognizione degli autori di reato af- fetti da disturbi mentali in carico ai servizi territoriali nel quinquennio 2003- 2007. Questi i primi dati emersi. Il 72% dei soggetti del campione è costituito da uomini, la maggior parte dei quali (51,8%) possiede il titolo di licenza media inferiore ed è celibe o nu- bile (63%). Gran parte dei pazienti vive con la famiglia di origine (55,6%), de- scritta nel 40% dei casi come “assente”. Circa il 44% del campione è affetto da disturbi dello spettro schizofrenico; il 75% del campione non presenta familiarità psichiatrica o antisociale.In merito alle modalità di trattamentoricevuto, per il 47% del campione ef- fettua solo controlli c/o presso il CSM; il tipo di trattamentoseguito dal 98% dei pazienti è costituito dalla psicofarmacoterapia, nel 43% dei casi associata ad al- tro tipo di trattamento (riabilitazione, psicoterapia). In maniera, cioè, del tut- to sovrapponibile a quanto viene garantito agli altri pazienti. Particolarmente interessanti, infine, i primi dati relativi all’area criminolo- gica. Il 69% del campione è costituito da soggetti inputabili, il 70% dei quali condannati a pena definitiva. Nel 25% dei casi si tratta invece di soggetti in at- tesa di giudizio. L’Autorità inviante è costituita in circa la metà dei casi (49%) dal Tribunale di Sorveglianza, per il resto da altri Giudici – GIP, per lo più – o collegi giudicanti, con i quali i servizi psichiatrici coinvolti non hanno in seguito mantenuto rapporti costanti e duraturi nel tempo.
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