Nel palazzo arcivescovile di Oria si conservano due esemplari di leoni stilofori eseguiti in marmo proconnesio che facevano parte dell'antica cattedrale medievale della città, non più esistente. Questi leoni , insieme ad altri numerosi esemplari conservati in Puglia, fanno parte di quelle particolari strutture architettoniche anteposte ai portali, chiamate protiri, sulla cui origine e sviluppo si è molto discusso in sede critica, sostanzialmente attribuendo all’area padano-emiliana la maggiore diffusione ed elaborazione del tema. La precoce affermazione di questo elemento inella regione, la sua formulazione architettonica sostanzialmente diversa rispetto ai modelli padano-emiliani generalmente definiti “lombardi”. la quantità elevata di esempi e testimonianze superstiti , ha di recente stimolato un processo di riflessione e revisione critica del problema, dalla quale emerge il carattere singolare e autonomo della produzione pugliese rispetto ad altre aree regionali. In questo studio vengono analizzate le varie problematiche relative all'affermazione di questo tema, anche in considerazione della storia dell'edificio medievale da cui provengono, di cui sono analizzate anche le restanti testimonianze frammentarie superstiti.
Ipotesi sul protiro della cattedrale medievale di Oria
DEROSA, Luisa Maria Sterpeta
2012-01-01
Abstract
Nel palazzo arcivescovile di Oria si conservano due esemplari di leoni stilofori eseguiti in marmo proconnesio che facevano parte dell'antica cattedrale medievale della città, non più esistente. Questi leoni , insieme ad altri numerosi esemplari conservati in Puglia, fanno parte di quelle particolari strutture architettoniche anteposte ai portali, chiamate protiri, sulla cui origine e sviluppo si è molto discusso in sede critica, sostanzialmente attribuendo all’area padano-emiliana la maggiore diffusione ed elaborazione del tema. La precoce affermazione di questo elemento inella regione, la sua formulazione architettonica sostanzialmente diversa rispetto ai modelli padano-emiliani generalmente definiti “lombardi”. la quantità elevata di esempi e testimonianze superstiti , ha di recente stimolato un processo di riflessione e revisione critica del problema, dalla quale emerge il carattere singolare e autonomo della produzione pugliese rispetto ad altre aree regionali. In questo studio vengono analizzate le varie problematiche relative all'affermazione di questo tema, anche in considerazione della storia dell'edificio medievale da cui provengono, di cui sono analizzate anche le restanti testimonianze frammentarie superstiti.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.