Tale contributo sulla poesia del primo Joyce — in particolare sulla raccolta poetica del 1907, eloquentemente intitolata Chamber Music — non vuole essere solo una riflessione sulla qualità letteraria del ciclo di liriche del giovane scrittore irlandese, sulla loro organizzazione formale, sui loro temi e metafore strutturali, ma tenta di aprire nuove piste esplorative, e quindi nuovi spazi di interpretazione, attraverso l’inconsueta chiave di lettura offerta dalle partiture musicali che si sono accumulate nel corso del tempo, a testimonianza di quanto le gracili liriche joyciane sembrassero quasi acquistare nuovo spessore in virtù della magia dei suoni. L’analisi e la comparazione dei quattro settings musicali selezionati ha consentito, attraverso un capillare confronto tra source text (lirica joyciana) e target text (song corrispondente), di mettere in luce sia i momenti di contatto e di equivalenza traduttiva, che i punti di parziale o totale allontanamento tra i due linguaggi. Da un punto di vista teorico, questo tipo di indagine tra musica e parole si inserisce nel quadro di quell’affascinante area specialistica della traduzione — meglio nota come traduzione intersemiotica — che indaga i passaggi di senso e le equivalenze traduttive tra sistemi semiotici eterogenei; in questo caso specifico, il passaggio avviene tra un sistema di segni verbali ed un sistema di segni musicali che sono entrambi compresenti nel momento finale della performance artistica, fornendo un bell’esempio di ciò che alcuni studiosi definiscono “traduzione intersemiotica associativa”. Tuttavia, è necessario precisare che la sola pagina scritta non rende piena giustizia all’analisi dei quattro settings, poiché è solo dopo numerosi ascolti musicali che si giunge a cogliere il senso di questa operazione intersemiotica; pertanto, si è cercato di supplire a questa mancanza attraverso un puntuale riferimento agli spartiti dei songs, di cui si riporteranno le battute più significative ai fini dell’analisi che si svolgerà di volta in volta.
Sulle orme degli elisabettiani: ‘Chamber Music’ del giovane Joyce
PETILLO, MARIACRISTINA
2007-01-01
Abstract
Tale contributo sulla poesia del primo Joyce — in particolare sulla raccolta poetica del 1907, eloquentemente intitolata Chamber Music — non vuole essere solo una riflessione sulla qualità letteraria del ciclo di liriche del giovane scrittore irlandese, sulla loro organizzazione formale, sui loro temi e metafore strutturali, ma tenta di aprire nuove piste esplorative, e quindi nuovi spazi di interpretazione, attraverso l’inconsueta chiave di lettura offerta dalle partiture musicali che si sono accumulate nel corso del tempo, a testimonianza di quanto le gracili liriche joyciane sembrassero quasi acquistare nuovo spessore in virtù della magia dei suoni. L’analisi e la comparazione dei quattro settings musicali selezionati ha consentito, attraverso un capillare confronto tra source text (lirica joyciana) e target text (song corrispondente), di mettere in luce sia i momenti di contatto e di equivalenza traduttiva, che i punti di parziale o totale allontanamento tra i due linguaggi. Da un punto di vista teorico, questo tipo di indagine tra musica e parole si inserisce nel quadro di quell’affascinante area specialistica della traduzione — meglio nota come traduzione intersemiotica — che indaga i passaggi di senso e le equivalenze traduttive tra sistemi semiotici eterogenei; in questo caso specifico, il passaggio avviene tra un sistema di segni verbali ed un sistema di segni musicali che sono entrambi compresenti nel momento finale della performance artistica, fornendo un bell’esempio di ciò che alcuni studiosi definiscono “traduzione intersemiotica associativa”. Tuttavia, è necessario precisare che la sola pagina scritta non rende piena giustizia all’analisi dei quattro settings, poiché è solo dopo numerosi ascolti musicali che si giunge a cogliere il senso di questa operazione intersemiotica; pertanto, si è cercato di supplire a questa mancanza attraverso un puntuale riferimento agli spartiti dei songs, di cui si riporteranno le battute più significative ai fini dell’analisi che si svolgerà di volta in volta.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.