L’obiettivo di questo lavoro è di contribuire all’individuazione di nuovi indicatori di innovazione più adatti alla descrizione delle differenti tipologie territoriali di cambiamento tecnologico. A tal fine, abbiamo in primo luogo discusso i limiti e i vantaggi degli indicatori più comunemente utilizzati (essenzialmente la spesa in R&S e i brevetti). Siamo quindi passati all’analisi della diffusione territoriale di altre forme di protezione della proprietà intellettuale: invenzioni, modelli di utilità, disegni industriali e marchi d’impresa, ottenendo due risultati. Il primo riguarda il nesso tra grado di sviluppo e tipologia di PPI prevalente. Nelle regioni più avanzate del Centro-nord prevale la brevettazione delle invenzioni la cui quota nel tempo sul totale delle forme di protezione è crescente. Al contrario, nelle regioni meno sviluppate del Sud sono relativamente più importanti le forme di protezione legate alla modifica e adattamento dei prodotti/processi. Un secondo risultato riguarda la distribuzione territoriale di queste forme di PPI. Una maggiore intensità di brevetti caratterizza le province del Nord-, mentre sia modelli che disegni sono distribuiti in modo più uniforme sul territorio nazionale. I marchi di impresa sembrano invece seguire la presenza di grandi aree metropolitane e la disponibilità di servizi di promozione, pubblicità e marketing, risultando quindi più concentrati territorialmente. Nella parte finale sono stati proposti, al fine di meglio distinguere processi a monte (ricerca-invenzione) da quelli a valle (modifica-adattamento), due nuovi indici: output di ricerca e innovazione incrementale. Con l’ausilio di alcune semplici relazioni tra questi indicatori ed altre grandezze abbiamo esplorato le possibilità di arricchire il quadro descrittivo tentando alcune classificazioni delle regioni per gruppi omogenei. Nel complesso, questi primi esercizi descrittivi ci confermano nell’idea che è possibile arricchire il quadro conoscitivo dei modelli regionali di innovazione, rendendolo più completo e complesso e quindi più utile per l’adeguamento delle politiche industriali a livello territoriale.

Indicatori di innovazione. Per un ripensamento del loro utilizzo a livello territoriale

CAPRIATI, Michele
2012-01-01

Abstract

L’obiettivo di questo lavoro è di contribuire all’individuazione di nuovi indicatori di innovazione più adatti alla descrizione delle differenti tipologie territoriali di cambiamento tecnologico. A tal fine, abbiamo in primo luogo discusso i limiti e i vantaggi degli indicatori più comunemente utilizzati (essenzialmente la spesa in R&S e i brevetti). Siamo quindi passati all’analisi della diffusione territoriale di altre forme di protezione della proprietà intellettuale: invenzioni, modelli di utilità, disegni industriali e marchi d’impresa, ottenendo due risultati. Il primo riguarda il nesso tra grado di sviluppo e tipologia di PPI prevalente. Nelle regioni più avanzate del Centro-nord prevale la brevettazione delle invenzioni la cui quota nel tempo sul totale delle forme di protezione è crescente. Al contrario, nelle regioni meno sviluppate del Sud sono relativamente più importanti le forme di protezione legate alla modifica e adattamento dei prodotti/processi. Un secondo risultato riguarda la distribuzione territoriale di queste forme di PPI. Una maggiore intensità di brevetti caratterizza le province del Nord-, mentre sia modelli che disegni sono distribuiti in modo più uniforme sul territorio nazionale. I marchi di impresa sembrano invece seguire la presenza di grandi aree metropolitane e la disponibilità di servizi di promozione, pubblicità e marketing, risultando quindi più concentrati territorialmente. Nella parte finale sono stati proposti, al fine di meglio distinguere processi a monte (ricerca-invenzione) da quelli a valle (modifica-adattamento), due nuovi indici: output di ricerca e innovazione incrementale. Con l’ausilio di alcune semplici relazioni tra questi indicatori ed altre grandezze abbiamo esplorato le possibilità di arricchire il quadro descrittivo tentando alcune classificazioni delle regioni per gruppi omogenei. Nel complesso, questi primi esercizi descrittivi ci confermano nell’idea che è possibile arricchire il quadro conoscitivo dei modelli regionali di innovazione, rendendolo più completo e complesso e quindi più utile per l’adeguamento delle politiche industriali a livello territoriale.
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