L’allusione al titolo della comédie di Diderot del 1758 vuol sintetizzare quella cruciale trasformazione della drammaturgia metastasiana in senso “sentimentale” avvenuta a partire dagli anni Sessanta e Settanta del XVIII secolo attraverso una serie di riscritture e adattamenti. Le vicende dei re e degli eroi metastasiani assunsero i tratti di scontri familiari “borghesi”, destinati a trovare sfogo in particolar modo nei nuovi numeri a più voci inseriti al posto delle arie primigenie. Laddove, invece, il testo originale non veniva modificato, intervenivano le scelte compositive degli operisti a rimarcare l’esplodere di sentimenti sempre meno astratti e sempre più improntati a una credibilità drammatica commovente. Il percorso che da un dramma di “affetti” condusse a un dramma di “sentimenti”, si può far partire da Jommelli e Sacchini, per arrivare fino a Paisiello e Cherubini, attraversando contesti produttivi disparati che testimoniano l’ubiquità di questa sentimentalizzazione, cara alle platee del pieno Settecento e per nulla ostacolata dallo stesso Metastasio, ben propenso, nei suoi ultimi due libretti, a darne ulteriori modelli. L’indagine verterà su fonti librettistiche e musicali inedite o non ancora sondate dagli studiosi
Metastasio ‘Pére de famille’. La borghesizzazione del Dramma per musica nel secondo Settecento e i finali a più voci
Lorenzo Mattei
2025-01-01
Abstract
L’allusione al titolo della comédie di Diderot del 1758 vuol sintetizzare quella cruciale trasformazione della drammaturgia metastasiana in senso “sentimentale” avvenuta a partire dagli anni Sessanta e Settanta del XVIII secolo attraverso una serie di riscritture e adattamenti. Le vicende dei re e degli eroi metastasiani assunsero i tratti di scontri familiari “borghesi”, destinati a trovare sfogo in particolar modo nei nuovi numeri a più voci inseriti al posto delle arie primigenie. Laddove, invece, il testo originale non veniva modificato, intervenivano le scelte compositive degli operisti a rimarcare l’esplodere di sentimenti sempre meno astratti e sempre più improntati a una credibilità drammatica commovente. Il percorso che da un dramma di “affetti” condusse a un dramma di “sentimenti”, si può far partire da Jommelli e Sacchini, per arrivare fino a Paisiello e Cherubini, attraversando contesti produttivi disparati che testimoniano l’ubiquità di questa sentimentalizzazione, cara alle platee del pieno Settecento e per nulla ostacolata dallo stesso Metastasio, ben propenso, nei suoi ultimi due libretti, a darne ulteriori modelli. L’indagine verterà su fonti librettistiche e musicali inedite o non ancora sondate dagli studiosiI documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.


