In seguito alla definitiva sconfitta di Licinio, occorsa nel 324, Costantino si trovò ad amministrare un impero assai vasto e riunificato sotto il potere di un unico sovrano. Stante l’assenza di una normativa del primo imperatore cristiano che prevedesse una complessiva e omogenea disciplina delle strutture giurisdizionali, risulta estremamente difficile capire come i vari funzionari coinvolti si trovarono ad amministrare la giustizia in età costantiniana. Nondimeno, come le fonti sembrano suggerire, la configurazione finale, risultante dalla riforma della prefettura del pretorio (325-331) e dalle disposizioni dell’editto del 330-331, in parte modificative dell’apparato concepito alla fine del III secolo da Diocleziano, potrebbe essere considerata, soprattutto con riguardo alla competenza concorrente e alla cognitio vice sacra, in qualche misura come il frutto di un’opera già sperimentata da Costantino a partire dal 313 nella pars occidentale. Infatti, i primi interventi dell’imperatore relativi alla giurisdizione si concentrarono in particolar modo nella penisola italica, la quale, nonostante il suo statuto per certi versi tradizionalmente eccezionale, rappresenta da questo punto di vista un vero e proprio laboratorio di modelli giurisdizionali che poi saranno compiutamente realizzati e applicati dopo la riunificazione anche nella pars Orientis.
La riunificazione costantiniana delle strutture amministrative dell’impero: Il laboratorio della penisola italica
Filippo Bonin
2025-01-01
Abstract
In seguito alla definitiva sconfitta di Licinio, occorsa nel 324, Costantino si trovò ad amministrare un impero assai vasto e riunificato sotto il potere di un unico sovrano. Stante l’assenza di una normativa del primo imperatore cristiano che prevedesse una complessiva e omogenea disciplina delle strutture giurisdizionali, risulta estremamente difficile capire come i vari funzionari coinvolti si trovarono ad amministrare la giustizia in età costantiniana. Nondimeno, come le fonti sembrano suggerire, la configurazione finale, risultante dalla riforma della prefettura del pretorio (325-331) e dalle disposizioni dell’editto del 330-331, in parte modificative dell’apparato concepito alla fine del III secolo da Diocleziano, potrebbe essere considerata, soprattutto con riguardo alla competenza concorrente e alla cognitio vice sacra, in qualche misura come il frutto di un’opera già sperimentata da Costantino a partire dal 313 nella pars occidentale. Infatti, i primi interventi dell’imperatore relativi alla giurisdizione si concentrarono in particolar modo nella penisola italica, la quale, nonostante il suo statuto per certi versi tradizionalmente eccezionale, rappresenta da questo punto di vista un vero e proprio laboratorio di modelli giurisdizionali che poi saranno compiutamente realizzati e applicati dopo la riunificazione anche nella pars Orientis.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.


