Nel 2021, la Corte di giustizia dell’Unione Europea si è pronunciata su due questioni pregiudiziali in materia di aiuti ai giovani agricoltori. Nella prima sentenza (C-365/19) si è occupata della disciplina dei pagamenti diretti, nella seconda (C-119/20) degli aiuti all’avviamento di imprese nell’ambito della politica di sviluppo rurale. Il fil rouge che lega i due provvedimenti è l’esercizio della discrezionalità degli Stati membri nella definizione ed attuazione degli interventi di carattere promozionale della Pac rivolti ai giovani agricoltori. La lettura delle due decisioni mostra un quadro interpretativo tutt’altro che risolto, posto che la stessa Corte di giustizia declina il rapporto tra discrezionalità e finalità dei regolamenti, in modo non sempre coerente.
I giovani agricoltori al vaglio della CGUE: criticità e prospettive
Domenico Cristallo
2022-01-01
Abstract
Nel 2021, la Corte di giustizia dell’Unione Europea si è pronunciata su due questioni pregiudiziali in materia di aiuti ai giovani agricoltori. Nella prima sentenza (C-365/19) si è occupata della disciplina dei pagamenti diretti, nella seconda (C-119/20) degli aiuti all’avviamento di imprese nell’ambito della politica di sviluppo rurale. Il fil rouge che lega i due provvedimenti è l’esercizio della discrezionalità degli Stati membri nella definizione ed attuazione degli interventi di carattere promozionale della Pac rivolti ai giovani agricoltori. La lettura delle due decisioni mostra un quadro interpretativo tutt’altro che risolto, posto che la stessa Corte di giustizia declina il rapporto tra discrezionalità e finalità dei regolamenti, in modo non sempre coerente.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.


