Già segnalato come un caso studio di comunicazione attraverso i social media, lo storytelling e la partecipazione di followers e fan, il Museo “Antonino Salinas” di Palermo può essere considerato fra quelli che più hanno contribuito allo ‘svecchiamento’ della comunicazione culturale in Italia. Con quasi un biennio di sperimentazione alle spalle con le #lestoriedituttinoi, vivendo ciò che, col senno di poi, abbiamo definito il suo ‘primo lockdown’, a una valutazione ex post, il Salinas si è rivelato precursore del modello di ‘museo di connessione’ o ‘museo di narrazione connessa’, caratteristico dell’epoca del lockdown e successiva al 2020 . Aprendosi allo storytelling delle collezioni e a differenti forme di digital engagement, inclusa la co-produzione di contenuti culturali da parte degli utenti, il Museo Salinas ha attivato processi di co-creatività e, al contempo, una strategia di rebranding digitale, che ha totalmente modificato la percezione dell’utenza e la stessa riconoscibilità. Nell’ottica dell’attivazione dei processi di accessibilità e coinvolgimento che la Convenzione di Faro richiede, il Museo Salinas ha sempre cercato di risolvere le problematiche relative alla comprensione e leggibilità delle opere, ovvero all’accessibilità cognitiva dell’arte, trovando nello storytelling il facilitatore di nuove forme di connessione, fisiche e digitali , tra il museo e il patrimonio, con i suoi oggetti, simboli, significati e segni da un lato, e gli individui e la comunità dall’altro. In questa sede si descrivono le attività legate alla digitalizzazione e al racconto del patrimonio culturale.

Da Salinas al Salinas, il racconto digitale di una collezione mediterranea

Elisa Bonacini
Methodology
2024-01-01

Abstract

Già segnalato come un caso studio di comunicazione attraverso i social media, lo storytelling e la partecipazione di followers e fan, il Museo “Antonino Salinas” di Palermo può essere considerato fra quelli che più hanno contribuito allo ‘svecchiamento’ della comunicazione culturale in Italia. Con quasi un biennio di sperimentazione alle spalle con le #lestoriedituttinoi, vivendo ciò che, col senno di poi, abbiamo definito il suo ‘primo lockdown’, a una valutazione ex post, il Salinas si è rivelato precursore del modello di ‘museo di connessione’ o ‘museo di narrazione connessa’, caratteristico dell’epoca del lockdown e successiva al 2020 . Aprendosi allo storytelling delle collezioni e a differenti forme di digital engagement, inclusa la co-produzione di contenuti culturali da parte degli utenti, il Museo Salinas ha attivato processi di co-creatività e, al contempo, una strategia di rebranding digitale, che ha totalmente modificato la percezione dell’utenza e la stessa riconoscibilità. Nell’ottica dell’attivazione dei processi di accessibilità e coinvolgimento che la Convenzione di Faro richiede, il Museo Salinas ha sempre cercato di risolvere le problematiche relative alla comprensione e leggibilità delle opere, ovvero all’accessibilità cognitiva dell’arte, trovando nello storytelling il facilitatore di nuove forme di connessione, fisiche e digitali , tra il museo e il patrimonio, con i suoi oggetti, simboli, significati e segni da un lato, e gli individui e la comunità dall’altro. In questa sede si descrivono le attività legate alla digitalizzazione e al racconto del patrimonio culturale.
2024
978-88-7849-201-1
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