Lo studio mira all’integrazione di dati provenienti dai social network Instagram e Twitter e dalla piattaforma di raccolta firme Raccoltafirme.cloud con l’obiettivo di analizzare la comunicazione politica in relazione alle caratteristiche sociodemografiche dei sottoscrittori della prima raccolta firme interamente digitale per la convocazione di un referendum, il Referendum Cannabis Legale. La sottoscrizione digitale legalmente vincolante per la richiesta di referendum e leggi di iniziativa popolare è stata introdotta soltanto nel luglio del 2021 con l’approvazione della legge 77/2021. Svoltosi nel settembre 2021, il referendum Cannabis Legale ha ottenuto e superato in soli dieci giorni la soglia di 500.000 firme, una novità assoluta nel contesto democratico italiano, avvenuta grazie al riconoscimento dell’online come spazio concreto di partecipazione politica. La digitalizzazione del processo di raccolta firme non sostituisce ma affianca la raccolta firme su carta; tuttavia, l’innovazione apportata è radicale in quanto l’online non rappresenta più l’ambito della sola promozione e del dibattito sul tema ma diventa lo spazio principale in cui l’intero fenomeno può crescere e concludersi, trovando nei social network il luogo ideale in cui svilupparsi. Risulta rilevante comprendere quali forze abbiano animato il dibattito online e come esso si sia articolato alla luce della rapidità con cui le firme sono state collezionate. Il metodo applicato è di tipo misto sequenziale: ad una fase di esplorazione tramite osservazione partecipante è seguita la raccolta dei dati e l’analisi dei testi contenuti delle piattaforme social integrati con quelli dei sottoscrittori della proposta referendaria su base territoriale a livello regionale. In seguito, l’interpretazione dei risultati dell’analisi è dipesa da un’ulteriore fase qualitativa messa in atto attraverso interviste effettuate con membri del comitato promotore del referendum Cannabis Legale. La ricerca è in fase avanzata ma non ancora conclusa, i risultati attesi chiariranno il profilo di chi ha scelto di trattare il tema referendario sui social network e una stima del ruolo dei social network sul coinvolgimento politico. Rischi e benefici della partecipazione democratica al mondo online dovrebbero essere osservati cominciando dalle dinamiche dell’informazione che ne governano i flussi. È necessaria l’adozione di tecniche integrate in metodi misti per fenomeni tanto complessi.

Online communication and political participation: a study dedicated to the referendum Cannabis Legale

Rocco Mazza;
2022-01-01

Abstract

Lo studio mira all’integrazione di dati provenienti dai social network Instagram e Twitter e dalla piattaforma di raccolta firme Raccoltafirme.cloud con l’obiettivo di analizzare la comunicazione politica in relazione alle caratteristiche sociodemografiche dei sottoscrittori della prima raccolta firme interamente digitale per la convocazione di un referendum, il Referendum Cannabis Legale. La sottoscrizione digitale legalmente vincolante per la richiesta di referendum e leggi di iniziativa popolare è stata introdotta soltanto nel luglio del 2021 con l’approvazione della legge 77/2021. Svoltosi nel settembre 2021, il referendum Cannabis Legale ha ottenuto e superato in soli dieci giorni la soglia di 500.000 firme, una novità assoluta nel contesto democratico italiano, avvenuta grazie al riconoscimento dell’online come spazio concreto di partecipazione politica. La digitalizzazione del processo di raccolta firme non sostituisce ma affianca la raccolta firme su carta; tuttavia, l’innovazione apportata è radicale in quanto l’online non rappresenta più l’ambito della sola promozione e del dibattito sul tema ma diventa lo spazio principale in cui l’intero fenomeno può crescere e concludersi, trovando nei social network il luogo ideale in cui svilupparsi. Risulta rilevante comprendere quali forze abbiano animato il dibattito online e come esso si sia articolato alla luce della rapidità con cui le firme sono state collezionate. Il metodo applicato è di tipo misto sequenziale: ad una fase di esplorazione tramite osservazione partecipante è seguita la raccolta dei dati e l’analisi dei testi contenuti delle piattaforme social integrati con quelli dei sottoscrittori della proposta referendaria su base territoriale a livello regionale. In seguito, l’interpretazione dei risultati dell’analisi è dipesa da un’ulteriore fase qualitativa messa in atto attraverso interviste effettuate con membri del comitato promotore del referendum Cannabis Legale. La ricerca è in fase avanzata ma non ancora conclusa, i risultati attesi chiariranno il profilo di chi ha scelto di trattare il tema referendario sui social network e una stima del ruolo dei social network sul coinvolgimento politico. Rischi e benefici della partecipazione democratica al mondo online dovrebbero essere osservati cominciando dalle dinamiche dell’informazione che ne governano i flussi. È necessaria l’adozione di tecniche integrate in metodi misti per fenomeni tanto complessi.
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