Nell’antica Iapigia era costume seppellire i defunti negli spazi, liberi e aperti, posti fra le abitazioni, creando una commistione fra lo spazio abitativo e quello funerario. In questo lavoro si prende in considerazione l’area geografica della Peucezia e come esempio l’ampia documentazione funeraria di Monte Sannace, analizzandone la variazione fra la II metà del IV secolo e i primi decenni del III secolo a.C., periodo nel quale avviene la costruzione dei circuiti murari. Sulla base della documentazione esistente e di documentazione inedita proveniente dal centro di Monte Sannace, si propone una rilettura del complessivo record archeologico. Si profila l'ipotesi, infatti, che già dalla II metà del IV secolo le tombe presenti in area di abitato non rappresentino più la norma, ma un’eccezione.
Archeologia funeraria nel centro indigeno di Monte Sannace. Considerazioni sull'evoluzione della destinazione dello spazio insediativo fra VI e III secolo a.C.
Paola Palmentola
2022-01-01
Abstract
Nell’antica Iapigia era costume seppellire i defunti negli spazi, liberi e aperti, posti fra le abitazioni, creando una commistione fra lo spazio abitativo e quello funerario. In questo lavoro si prende in considerazione l’area geografica della Peucezia e come esempio l’ampia documentazione funeraria di Monte Sannace, analizzandone la variazione fra la II metà del IV secolo e i primi decenni del III secolo a.C., periodo nel quale avviene la costruzione dei circuiti murari. Sulla base della documentazione esistente e di documentazione inedita proveniente dal centro di Monte Sannace, si propone una rilettura del complessivo record archeologico. Si profila l'ipotesi, infatti, che già dalla II metà del IV secolo le tombe presenti in area di abitato non rappresentino più la norma, ma un’eccezione.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.