Nella regione di confine fra impero romano e barbaricum, segnata dal limes dacico del basso Danubio, la diffusione del cristianesimo fra III e IV sec. è documentata fra l’altro da una corrispondenza epistolare in lingua greca tra esponenti di primo piano, non solo ecclesiastici, della «Chiesa di Gotthia» e quelli della «Chiesa di Cappadocia». Il dossier comprende tre lettere (155, 164, 165) di Basilio di Cesarea di Cappadocia, ed una lettera collettiva (passio s. Sabae Gothi) del presbyterium (e del vescovo) di Tomis, sul Ponto Eusino, metropoli della provincia romana di Scythia minor. Il presente contributo riconsidera ed amplia la ricerca delle fonti mirando in particolare alla individuazione, sinora poco più che occasionale, di citazioni ed allusioni bibliche dei quattro documenti per una definizione della trama scritturistica, talora fitta e sempre teologicamente mirata, di una prosa che recepisce ed esalta moduli e stilemi epistolari per coniugarli ai topoi agiografici della letteratura panegiristica in onore dei martiri. Ciò può conseguire elementi utili per tracciare identità letteraria e fonti (bibliche), più urgenti nel caso della passio adespota.

Basilio di Cesarea, la passio di s. Saba "il goto" e la propagazione del cristianesimo nella regione del Basso Danubio fra III e IV secolo

GIRARDI, Mario
2004-01-01

Abstract

Nella regione di confine fra impero romano e barbaricum, segnata dal limes dacico del basso Danubio, la diffusione del cristianesimo fra III e IV sec. è documentata fra l’altro da una corrispondenza epistolare in lingua greca tra esponenti di primo piano, non solo ecclesiastici, della «Chiesa di Gotthia» e quelli della «Chiesa di Cappadocia». Il dossier comprende tre lettere (155, 164, 165) di Basilio di Cesarea di Cappadocia, ed una lettera collettiva (passio s. Sabae Gothi) del presbyterium (e del vescovo) di Tomis, sul Ponto Eusino, metropoli della provincia romana di Scythia minor. Il presente contributo riconsidera ed amplia la ricerca delle fonti mirando in particolare alla individuazione, sinora poco più che occasionale, di citazioni ed allusioni bibliche dei quattro documenti per una definizione della trama scritturistica, talora fitta e sempre teologicamente mirata, di una prosa che recepisce ed esalta moduli e stilemi epistolari per coniugarli ai topoi agiografici della letteratura panegiristica in onore dei martiri. Ciò può conseguire elementi utili per tracciare identità letteraria e fonti (bibliche), più urgenti nel caso della passio adespota.
2004
88-7228-343-4
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