ABSTRACT Il diabete in gravidanza rappresenta una condizione di rischio comune fortemente associata ad esiti materno-fetali avversi e complicanze ostetriche che potrebbero verificarsi durante il travaglio e il parto. La sua incidenza e prevalenza sono aumentate negli ultimi anni. In questo contesto, l’ostetrico che dovrà gestire il parto di una donna con diabete preesistente e/o gestazionale, per attuare una condotta più corretta possibile, deve valutare: (A) Quali sono i fattori e le comorbilità che aumentano i rischi del parto; (B) Quali sono le attuali raccomandazioni sul timing del parto; (C) Qual è la modalità più opportuna per espletare il parto; (D) Qual è il target glicemico da osservare durante il travaglio e il parto? Mediante una revisione della letteratura abbiamo voluto individuare delle risposte più utili alla corretta gestione di queste pazienti. Gli studi esaminati, evidenziando i vantaggi e gli svantaggi del parto nelle diverse settimane di gestazione, hanno contribuito a fornire un quadro analitico e dei consigli più chiari sul momento ottimale per indurre il travaglio o programmare un taglio cesareo. Da quanto emerso dall’analisi degli studi considerati si può affermare che la decisione del timing del parto debba essere finalizzata principalmente a ridurre il rischio di natimortalità, macrosomia e distocia di spalla. Ad oggi, la mancanza ancora di evidenze definitive e la complessità del problema suggeriscono che la gestione clinica “appropriata” debba essere personalizzata e assunta con il consenso informato della paziente, in funzione della condizione clinica, del tipo e della modalità d’ intervento proposto e delle sue possibili conseguenze sugli esiti materno fetali.
LA GRAVIDA DIABETICA IN SALA PARTO
Raffaello Alfonso
Writing – Original Draft Preparation
2022-01-01
Abstract
ABSTRACT Il diabete in gravidanza rappresenta una condizione di rischio comune fortemente associata ad esiti materno-fetali avversi e complicanze ostetriche che potrebbero verificarsi durante il travaglio e il parto. La sua incidenza e prevalenza sono aumentate negli ultimi anni. In questo contesto, l’ostetrico che dovrà gestire il parto di una donna con diabete preesistente e/o gestazionale, per attuare una condotta più corretta possibile, deve valutare: (A) Quali sono i fattori e le comorbilità che aumentano i rischi del parto; (B) Quali sono le attuali raccomandazioni sul timing del parto; (C) Qual è la modalità più opportuna per espletare il parto; (D) Qual è il target glicemico da osservare durante il travaglio e il parto? Mediante una revisione della letteratura abbiamo voluto individuare delle risposte più utili alla corretta gestione di queste pazienti. Gli studi esaminati, evidenziando i vantaggi e gli svantaggi del parto nelle diverse settimane di gestazione, hanno contribuito a fornire un quadro analitico e dei consigli più chiari sul momento ottimale per indurre il travaglio o programmare un taglio cesareo. Da quanto emerso dall’analisi degli studi considerati si può affermare che la decisione del timing del parto debba essere finalizzata principalmente a ridurre il rischio di natimortalità, macrosomia e distocia di spalla. Ad oggi, la mancanza ancora di evidenze definitive e la complessità del problema suggeriscono che la gestione clinica “appropriata” debba essere personalizzata e assunta con il consenso informato della paziente, in funzione della condizione clinica, del tipo e della modalità d’ intervento proposto e delle sue possibili conseguenze sugli esiti materno fetali.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.


