Il bullismo , le angherie intenzionali e sistematiche fra ragazzi, rappresentano oggi una vera piaga del mondo giovanile. Generalmente, la riflessione in quest’ambito mette in primo piano le caratteristiche individuali, o la relazione diadica fra bullo e vittima, mentre viene riservata minore attenzione alle dinamiche interne al gruppo e alla cultura sottesa all’incontro fra persone o gruppi diversi. Eppure, tali dimensioni hanno un peso determinante. Sottovalutandole,si rischia di connotare questo fenomeno come scarsamente modificabile, e di adottare strategie di contrasto meno efficaci.Il bullismo infatti è uno di quei fenomeni rivelatori, una spia dei modi d’essere di un’intera società, di ciò che, nella vita collettiva, “non funziona”: le forme in cui esso si manifesta e le strategie con cui viene affrontato sottendono sistemi di credenze e di valori, rappresentazioni sociali diffuse sui giovani, sul rapporto fra generazioni, sul ruolo delle istituzioni, sul senso della convivenza.In tale scenario, va rilevato anche il fatto che i nostri ragazzi vivono oggi in un mondo inondato dalla tecnologia. Purtroppo la sua diffusione, così ricca di opportunità positive, finisce spesso per accrescere il tasso di violenza e aggressività, per produrre nuove e più sofisticare forme di prepotenza, come mostra l’inquietante fenomeno del cyberbullismo. Così, le nuove tecnologie , che per molti aspetti consentono di allargare le relazioni e le conoscenze dei giovani, amplificano anche, e in maniera straordinaria, la portata devastante delle prepotenze fra pari. In questa linea, è stato realizzato un lavoro sulla Psicologia Sociale del Bullismo improntato all’idea di un “buon uso” della tecnologia. E’ il tentativo di dar vita a un’opera multimediale, che si propone di integrare in modo innovativo il testo scritto con una serie di contenuti fruibili in rete, e di utilizzare appieno le strategie comunicative e le potenzialità del web.Nel sito collegato al volume vengono così proposti strumenti e testimonianze, con l’intento di mettere i lettori in contatto con storie ed esempi, e di creare connessioni, per continuare a riflettere in modo condiviso sul bullismo e sui modi di combatterlo.Lo spazio multimediale che si è andato così delineando (e che è suscettibile, certo, di ulteriori sviluppi) è stato concepito come luogo di incontri, suggerimenti ed esperienze, destinato agli “addetti ai lavori” (educatori, psicologi), ma anche a genitori, ad altre figure adulte e ad utenti più giovani (studenti universitari, nonché, in certa misura, gli stessi adolescenti, esposti al rischio di entrare in dinamiche di bullismo). La rete ci offre il filo necessario per tessere il nostro futuro: ma la possibilità di disegnare con efficacia nuove forme di convivenza dipenderà dalla capacità di sviluppare, anche col supporto delle nuove tecnologie, connessioni positive ed empatia, indirizzando le giovani generazioni verso forme di socialità improntate al senso di responsabilità ed al rispetto reciproco

Psicologia Sociale del Bullismo:chiavi di lettura,esperienze,risorse

SERINO, Carmencita;
2013-01-01

Abstract

Il bullismo , le angherie intenzionali e sistematiche fra ragazzi, rappresentano oggi una vera piaga del mondo giovanile. Generalmente, la riflessione in quest’ambito mette in primo piano le caratteristiche individuali, o la relazione diadica fra bullo e vittima, mentre viene riservata minore attenzione alle dinamiche interne al gruppo e alla cultura sottesa all’incontro fra persone o gruppi diversi. Eppure, tali dimensioni hanno un peso determinante. Sottovalutandole,si rischia di connotare questo fenomeno come scarsamente modificabile, e di adottare strategie di contrasto meno efficaci.Il bullismo infatti è uno di quei fenomeni rivelatori, una spia dei modi d’essere di un’intera società, di ciò che, nella vita collettiva, “non funziona”: le forme in cui esso si manifesta e le strategie con cui viene affrontato sottendono sistemi di credenze e di valori, rappresentazioni sociali diffuse sui giovani, sul rapporto fra generazioni, sul ruolo delle istituzioni, sul senso della convivenza.In tale scenario, va rilevato anche il fatto che i nostri ragazzi vivono oggi in un mondo inondato dalla tecnologia. Purtroppo la sua diffusione, così ricca di opportunità positive, finisce spesso per accrescere il tasso di violenza e aggressività, per produrre nuove e più sofisticare forme di prepotenza, come mostra l’inquietante fenomeno del cyberbullismo. Così, le nuove tecnologie , che per molti aspetti consentono di allargare le relazioni e le conoscenze dei giovani, amplificano anche, e in maniera straordinaria, la portata devastante delle prepotenze fra pari. In questa linea, è stato realizzato un lavoro sulla Psicologia Sociale del Bullismo improntato all’idea di un “buon uso” della tecnologia. E’ il tentativo di dar vita a un’opera multimediale, che si propone di integrare in modo innovativo il testo scritto con una serie di contenuti fruibili in rete, e di utilizzare appieno le strategie comunicative e le potenzialità del web.Nel sito collegato al volume vengono così proposti strumenti e testimonianze, con l’intento di mettere i lettori in contatto con storie ed esempi, e di creare connessioni, per continuare a riflettere in modo condiviso sul bullismo e sui modi di combatterlo.Lo spazio multimediale che si è andato così delineando (e che è suscettibile, certo, di ulteriori sviluppi) è stato concepito come luogo di incontri, suggerimenti ed esperienze, destinato agli “addetti ai lavori” (educatori, psicologi), ma anche a genitori, ad altre figure adulte e ad utenti più giovani (studenti universitari, nonché, in certa misura, gli stessi adolescenti, esposti al rischio di entrare in dinamiche di bullismo). La rete ci offre il filo necessario per tessere il nostro futuro: ma la possibilità di disegnare con efficacia nuove forme di convivenza dipenderà dalla capacità di sviluppare, anche col supporto delle nuove tecnologie, connessioni positive ed empatia, indirizzando le giovani generazioni verso forme di socialità improntate al senso di responsabilità ed al rispetto reciproco
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