"L'utile conoscenza delle cose che ci circondano". Condizioni di vita e salute nel Mezzogiorno d'Italia attraverso gli studi ottocenteschi di topografia medica

Nella prima metà del XIX secolo, la geografia e la topografia medica, collocandosi nel solco di un pensiero medico-naturalistico prebatteriologico che abbracciava l’ipotesi localistica delle malattie, conobbero un significativo sviluppo, anche per via delle necessità conoscitive dei governi europei dettate dall’espansione coloniale e dalla volontà di adottare misure più efficaci contro le malattie di carattere epidemico. In tale ottica, riprendendo alcune dottrine mediche dell’antichità, il medico doveva farsi “anche geografo” poiché “ciascuna regione del mondo presentava malattie che sembravano proprie di quelle aree geografiche e si doveva cercare nelle caratteristiche dei luoghi la causa di certe dominanti presenze patologiche”. Sullo sfondo di tal escenario, il presente saggio analizza le condizioni di vita e dello stato di salute delle popolazioni del Mezzogiorno d'Italia attraverso i testi di topografia medica del tempo.