Ultimo autorevole didatta della mitizzata “scuola napole- tana”, egli viene oggi considerato una chiave di volta tra la ge- nerazione di Paisiello e quella di Rossini, anche in virtù della straordinaria longevità professionale e della fortuna di cui aveva goduto fino ai primi trent’anni dell’Ottocento la sua opera più celebre, Giulietta e Romeo (Milano, Teatro alla Scala, 30 gennaio 1796), cavallo di battaglia degli ultimi castrati (Girolamo Cre- scentini e Luigi Marchesi) e delle nuove dive canore (Giuditta Pasta e Maria Malibran). Il saggio si propone di indagare gli esordi nel contesto produttivo delle prime stagioni della Fenice di Venezia
Zingarelli alla Fenice di Venezia
Lorenzo Mattei
2023-01-01
Abstract
Ultimo autorevole didatta della mitizzata “scuola napole- tana”, egli viene oggi considerato una chiave di volta tra la ge- nerazione di Paisiello e quella di Rossini, anche in virtù della straordinaria longevità professionale e della fortuna di cui aveva goduto fino ai primi trent’anni dell’Ottocento la sua opera più celebre, Giulietta e Romeo (Milano, Teatro alla Scala, 30 gennaio 1796), cavallo di battaglia degli ultimi castrati (Girolamo Cre- scentini e Luigi Marchesi) e delle nuove dive canore (Giuditta Pasta e Maria Malibran). Il saggio si propone di indagare gli esordi nel contesto produttivo delle prime stagioni della Fenice di VeneziaI documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.