Tra metà Settecento e inizio Ottocento, il Regno di Napoli visse una stagione di significative riforme nel settore della beneficenza e dell’assistenza, all’interno del quale lo Stato iniziò ad assumere un ruolo sempre più incisivo. Tra le frange bisognose della popolazione, un’attenzione particolare venne destinata all’infanzia abbandonata attraverso la Sovrana Risoluzione di Ferdinando IV del 1802. L’intento era quello di mettere in atto un sistema generale per la nutrizione e l’educazione dei proietti in tutte le province del Regno, affidando a esponenti di spicco della classe dirigente politica l’esecuzione degli ordini reali. Per le province di Terra d’Otranto e Terra di Bari, il compito fu assegnato a Domenico Acclavio, avvocato tarantino e “visitatore economico” delle stesse. Dall’analisi della corrispondenza inedita intercorsa tra Acclavio, il governo centrale e le autorità locali - conservata presso l’Archivio Storico Diocesano di Taranto - è emerso un quadro composito del fenomeno dell’abbandono infantile, sia per la dimensione quantitativa, che per le modalità di mantenimento dei proietti. Ma, soprattutto, le carte d’archivio hanno restituito il profilo e l’impegno di un uomo che, nonostante le resistenze incontrate nel far recepire ad alcuni governatori la finalità delle azioni politiche promosse dalla monarchia, assolse al suo compito con determinazione, in un clima di riformismo non estraneo al più ampio quadro europeo di riferimento.
"per la nutrizione, ed educazione de' Projetti" in terra di Bari nella prima metà dell'Ottocento: aspetti politici, economici e sociali
A. Carbone
;M. Caricato
2022-01-01
Abstract
Tra metà Settecento e inizio Ottocento, il Regno di Napoli visse una stagione di significative riforme nel settore della beneficenza e dell’assistenza, all’interno del quale lo Stato iniziò ad assumere un ruolo sempre più incisivo. Tra le frange bisognose della popolazione, un’attenzione particolare venne destinata all’infanzia abbandonata attraverso la Sovrana Risoluzione di Ferdinando IV del 1802. L’intento era quello di mettere in atto un sistema generale per la nutrizione e l’educazione dei proietti in tutte le province del Regno, affidando a esponenti di spicco della classe dirigente politica l’esecuzione degli ordini reali. Per le province di Terra d’Otranto e Terra di Bari, il compito fu assegnato a Domenico Acclavio, avvocato tarantino e “visitatore economico” delle stesse. Dall’analisi della corrispondenza inedita intercorsa tra Acclavio, il governo centrale e le autorità locali - conservata presso l’Archivio Storico Diocesano di Taranto - è emerso un quadro composito del fenomeno dell’abbandono infantile, sia per la dimensione quantitativa, che per le modalità di mantenimento dei proietti. Ma, soprattutto, le carte d’archivio hanno restituito il profilo e l’impegno di un uomo che, nonostante le resistenze incontrate nel far recepire ad alcuni governatori la finalità delle azioni politiche promosse dalla monarchia, assolse al suo compito con determinazione, in un clima di riformismo non estraneo al più ampio quadro europeo di riferimento.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.