È un prodotto a metà tra disvelamento e dissimulazione l’antologia che qui si offre al lettore: un volume di sostituzioni infinite, di parentesi lunari e pseudonimi fantastici, di trascrizioni mutile e versioni apocrife, di giochi di parole sospesi sul crinale tra agudeza e invenzione. Una collezione di alias, insomma, nel doppio senso etimologico di alternativa e di variante, ma anche una congerie di alia: di cose altre, giunte a noi attraverso l’altra via espressiva del translinguismo. Quest’ultimo si presenta, per i diciassette poeti qui raccolti, come una condizione esistenziale di ubiquità e attraversamento (di erranza, verrebbe voglia di dire, facendo giusta eco alla collana che ci ospita) di spazi come di linguaggi, innescando un processo creativo imperniato sul destino della traduzione e della trasformazione culturale.

«Emblema», «Nacqui da mia madre», «Sognare mentre cammini, intirizzita»

Simone Greco
2023-01-01

Abstract

È un prodotto a metà tra disvelamento e dissimulazione l’antologia che qui si offre al lettore: un volume di sostituzioni infinite, di parentesi lunari e pseudonimi fantastici, di trascrizioni mutile e versioni apocrife, di giochi di parole sospesi sul crinale tra agudeza e invenzione. Una collezione di alias, insomma, nel doppio senso etimologico di alternativa e di variante, ma anche una congerie di alia: di cose altre, giunte a noi attraverso l’altra via espressiva del translinguismo. Quest’ultimo si presenta, per i diciassette poeti qui raccolti, come una condizione esistenziale di ubiquità e attraversamento (di erranza, verrebbe voglia di dire, facendo giusta eco alla collana che ci ospita) di spazi come di linguaggi, innescando un processo creativo imperniato sul destino della traduzione e della trasformazione culturale.
2023
9791255710103
La antología que aquí se ofrece al lector es un producto a mitad de camino entre el desvelamiento y la disimulación: un compendio de sustituciones infinitas, de paréntesis lunares y seudónimos fantásticos, de transcripciones mútilas y versiones apócrifas, de juegos de palabras suspendidos en la cúspide entre la agudeza y la invención. Una colección de alias, en fin, en el doble sentido etimológico de alternativa y variante, pero también un conglomerado de alia: de cosas otras, llegadas hasta nosotros a través de la otra vía expresiva del translingüismo. Este último se presenta, para los diecisiete poetas aquí recogidos, como una condición existencial de ubicuidad y tránsito (de errancia, se diría, retomando el título de la colección que nos acoge) tanto de espacios como de lenguajes, desencadenando un proceso creativo que gira en torno al destino de la traducción y de la transformación cultural.
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