Nata nel corso del 1963, secondo le testimonianze dello stesso scrittore, l’idea pasoliniana di riformulare in chiave moderna e autobiografica l'Inferno dantesco passò quasi subito alla fase esecutiva. Tuttavia soltanto i due canti iniziali, sull’agile calco dantesco, furono perfezionati. Essi paiono distinguersi nettamente dal resto del corpus, che si compone per il resto di una improbabile tarsia di appunti, notarelle, osservazioni, sprazzi di narrazione in sé perfetti ma irrelati. Da un punto di vista stilistico e formale, pare anzi esserci un abisso, una cesura, quasi un distacco fra la “stimmung”, la tonalità emotiva dei primi due canti, la cui pacatezza e il cui tocco sono lievi, avviliti, “fiochi”, e la parte più ribollente, composita, saggistica de La Divina Mimesis.
La mala mimesi. Prove tecniche di Inferno nel dopostoria pasoliniano
Altamura G
2008-01-01
Abstract
Nata nel corso del 1963, secondo le testimonianze dello stesso scrittore, l’idea pasoliniana di riformulare in chiave moderna e autobiografica l'Inferno dantesco passò quasi subito alla fase esecutiva. Tuttavia soltanto i due canti iniziali, sull’agile calco dantesco, furono perfezionati. Essi paiono distinguersi nettamente dal resto del corpus, che si compone per il resto di una improbabile tarsia di appunti, notarelle, osservazioni, sprazzi di narrazione in sé perfetti ma irrelati. Da un punto di vista stilistico e formale, pare anzi esserci un abisso, una cesura, quasi un distacco fra la “stimmung”, la tonalità emotiva dei primi due canti, la cui pacatezza e il cui tocco sono lievi, avviliti, “fiochi”, e la parte più ribollente, composita, saggistica de La Divina Mimesis.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.