Tempo e spazio ne Il deserto dei Tartari di Buzzati sono inestricabilmente legati. Se il tempo è il motore immobile e spietato, che governa l’economia del racconto, lo spazio, con le sue manifestazioni magico-realistiche, usualmente si adegua al suo vario e informe imporre. Lo spazio è dunque il “luogotenente” del tempo, nel senso che è abitualmente predisposto da Buzzati a concretizzare e rappresentare in oggetti narrativi e narratologici (in una tangibile simbologia applicativa che ha molto del correlativo oggettivo) il sentimento straziante del tempo, la fugacità del reale.
La banalità del magico. Fuga prolettica del tempo nel Deserto di Buzzati
Altamura G
2009-01-01
Abstract
Tempo e spazio ne Il deserto dei Tartari di Buzzati sono inestricabilmente legati. Se il tempo è il motore immobile e spietato, che governa l’economia del racconto, lo spazio, con le sue manifestazioni magico-realistiche, usualmente si adegua al suo vario e informe imporre. Lo spazio è dunque il “luogotenente” del tempo, nel senso che è abitualmente predisposto da Buzzati a concretizzare e rappresentare in oggetti narrativi e narratologici (in una tangibile simbologia applicativa che ha molto del correlativo oggettivo) il sentimento straziante del tempo, la fugacità del reale.File in questo prodotto:
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