Nell’opera di Penna e Pasolini si trovano disseminate qua e là come tante "icone" le figure vivide e chiassose della “meglio gioventù” romana (e, in un senso più ampio, italiana) nell’arco storico-temporale che va all’incirca dagli anni ’30 agli anni ’70, ossia dal periodo fascista fino all’affermarsi di quel che Pasolini ha definito “neofascismo” consumistico. Se le mettessimo l’una accanto all’altra, come le tessere di un mosaico, otterremmo un nutritissimo repertorio di rappresentazioni della galassia popolare, proletaria, sottoproletaria e piccoloborghese, quasi i frammenti di quell’inarticolato discorso amoroso che i due poeti hanno condotto separatamente, ma parallelamente, e con consonanza d’accenti estetici.
Il kouros, il malandro, il capellone. Il “catalogo” della meglio gioventù tra Penna e Pasolini
Altamura G
2013-01-01
Abstract
Nell’opera di Penna e Pasolini si trovano disseminate qua e là come tante "icone" le figure vivide e chiassose della “meglio gioventù” romana (e, in un senso più ampio, italiana) nell’arco storico-temporale che va all’incirca dagli anni ’30 agli anni ’70, ossia dal periodo fascista fino all’affermarsi di quel che Pasolini ha definito “neofascismo” consumistico. Se le mettessimo l’una accanto all’altra, come le tessere di un mosaico, otterremmo un nutritissimo repertorio di rappresentazioni della galassia popolare, proletaria, sottoproletaria e piccoloborghese, quasi i frammenti di quell’inarticolato discorso amoroso che i due poeti hanno condotto separatamente, ma parallelamente, e con consonanza d’accenti estetici.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.