Gli ecotipi locali costituiscono un'importante risorsa genetica che deve essere tutelata poiché rappresenta una fonte di biodiversità. L’impiego di nuove varietà propagate per seme ed infezioni virali di tipo asintomatico nel materiale di propagazione hanno contribuito all’erosione di tale biodiversità. La presenza di patogeni svilisce quali/quantitativamente le produzioni ed esclude dal mercato varietà di carciofo che, invece, potrebbero essere importanti per il consumo fresco e l'industria. La disponibilità di materiale virus-esente di provenienza vivaistica può costituire una valida soluzione al problema. É nata perciò l’esigenza di sviluppare protocolli specifici di risanamento per ecotipi locali identificati nell'ambito del progetto BiodiverSO della Regione Puglia. I protocolli sono stati finalizzati alla conservazione del germoplasma ed alla produzione su larga scala di piante fenotipicamente omogenee ed esenti da patogeni. In questo scenario, il protocollo di risanamento, basato sulla coltura in vitro dell’apice meristematico seguito da termoterapia, è stato applicato a diversi ecotipi pugliesi di carciofo (Cynara scolymus L.) che risultavano infetti per l’85% da Artichoke latent virus (ArLV), Artichoke Italian latent virus (AILV) e Tomato infectious chlorosis virus (TICV). A tale scopo, è stato utilizzato un basso numero di subcolture per le cultivar rifiorenti e nella fase di radicazione, risolutiva è stata l’adozione di alte concentrazioni di IBA seguita dal passaggio delle giovani piantine in un substrato particolarmente ricco in IAA. I saggi molecolari hanno infine permesso di verificare l’efficacia del risanamento, evidenziando la necessità di accoppiare la termoterapia al prelievo dell’apice meristematico per l’eradicazione anche dei virus parenchimatici, quali AILV. I campi catalogo allestiti consentiranno di valutare le caratteristiche morfologico/produttive del germoplasma risanato.

Coltura in vitro e termoterapia a salvaguardia della biodiversità del carciofo in Puglia

Roberta Spanò;Giovanna Bottalico;Donato Gallitelli;Tiziana Mascia
2017-01-01

Abstract

Gli ecotipi locali costituiscono un'importante risorsa genetica che deve essere tutelata poiché rappresenta una fonte di biodiversità. L’impiego di nuove varietà propagate per seme ed infezioni virali di tipo asintomatico nel materiale di propagazione hanno contribuito all’erosione di tale biodiversità. La presenza di patogeni svilisce quali/quantitativamente le produzioni ed esclude dal mercato varietà di carciofo che, invece, potrebbero essere importanti per il consumo fresco e l'industria. La disponibilità di materiale virus-esente di provenienza vivaistica può costituire una valida soluzione al problema. É nata perciò l’esigenza di sviluppare protocolli specifici di risanamento per ecotipi locali identificati nell'ambito del progetto BiodiverSO della Regione Puglia. I protocolli sono stati finalizzati alla conservazione del germoplasma ed alla produzione su larga scala di piante fenotipicamente omogenee ed esenti da patogeni. In questo scenario, il protocollo di risanamento, basato sulla coltura in vitro dell’apice meristematico seguito da termoterapia, è stato applicato a diversi ecotipi pugliesi di carciofo (Cynara scolymus L.) che risultavano infetti per l’85% da Artichoke latent virus (ArLV), Artichoke Italian latent virus (AILV) e Tomato infectious chlorosis virus (TICV). A tale scopo, è stato utilizzato un basso numero di subcolture per le cultivar rifiorenti e nella fase di radicazione, risolutiva è stata l’adozione di alte concentrazioni di IBA seguita dal passaggio delle giovani piantine in un substrato particolarmente ricco in IAA. I saggi molecolari hanno infine permesso di verificare l’efficacia del risanamento, evidenziando la necessità di accoppiare la termoterapia al prelievo dell’apice meristematico per l’eradicazione anche dei virus parenchimatici, quali AILV. I campi catalogo allestiti consentiranno di valutare le caratteristiche morfologico/produttive del germoplasma risanato.
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