Negli ultimi decenni si assiste ad una transizione verso bassi indici sia di natalità sia di mortalità, con un aumento del numero e della proporzione delle persone anziane che non si era mai verificato nella storia mondiale (Aburrà, Donati 2004: 10). La popolazione mondiale diviene quindi sempre più vecchia e, in particolare nel primo mondo, gli anziani costituiscono una parte sempre più consistente della società. In Italia, secondo i dati ISTAT del 2020, la popolazione ultrasessantacinquenne costituisce il 23,5% della popolazione totale ed è in continuo aumento. Nel caso specifico degli ultraottantenni, si riscontra un incremento che li porta a rappresentare il 7,6% della popolazione totale. A fronte di un continuo invecchiamento della popolazione, l’anno 2020 segna una riduzione delle nascite che sembra non arrestarsi. Nel volgere di 12 anni si è passati da un picco relativo di 577mila nati agli attuali 404mila, ben il 30% in meno. Alla luce di questi dati diventa quindi una sfida centrale della società far sì che la longevità sia caratterizzata da anni di salute e da una qualità di vita positiva. Gli anziani, infatti, rappresentano oggi una componente della società che, almeno nel cosiddetto primo mondo, vive un “protagonismo demografico” sempre più rilevante. Tuttavia, malgrado il moltiplicarsi di corsi di lingue straniere per anziani nelle Università della terza età e in molte altre istituzioni, malgrado la crescente richiesta educativa legata all’allungamento e alle migliori condizioni di vita e al sempre più rilevante desiderio di partecipazione attiva da parte della popolazione, la riflessione nell’ambito dell’educazione linguistica fino ad oggi risulta essere ancora molto scarsa se non quasi assente. Tuttavia, l’apprendimento linguistico risulta essere, come vedremo nei paragrafi successivi, non solo possibile, ma, per le sue specifiche caratteristiche, auspicabile per il mantenimento del sistema cognitivo nell’ottica dell’invecchiamento di successo e del lifelong learning.

Apprendere le lingue nella terza età. Una sfida possibile? Note neurolinguistiche.

Mario Cardona
2022-01-01

Abstract

Negli ultimi decenni si assiste ad una transizione verso bassi indici sia di natalità sia di mortalità, con un aumento del numero e della proporzione delle persone anziane che non si era mai verificato nella storia mondiale (Aburrà, Donati 2004: 10). La popolazione mondiale diviene quindi sempre più vecchia e, in particolare nel primo mondo, gli anziani costituiscono una parte sempre più consistente della società. In Italia, secondo i dati ISTAT del 2020, la popolazione ultrasessantacinquenne costituisce il 23,5% della popolazione totale ed è in continuo aumento. Nel caso specifico degli ultraottantenni, si riscontra un incremento che li porta a rappresentare il 7,6% della popolazione totale. A fronte di un continuo invecchiamento della popolazione, l’anno 2020 segna una riduzione delle nascite che sembra non arrestarsi. Nel volgere di 12 anni si è passati da un picco relativo di 577mila nati agli attuali 404mila, ben il 30% in meno. Alla luce di questi dati diventa quindi una sfida centrale della società far sì che la longevità sia caratterizzata da anni di salute e da una qualità di vita positiva. Gli anziani, infatti, rappresentano oggi una componente della società che, almeno nel cosiddetto primo mondo, vive un “protagonismo demografico” sempre più rilevante. Tuttavia, malgrado il moltiplicarsi di corsi di lingue straniere per anziani nelle Università della terza età e in molte altre istituzioni, malgrado la crescente richiesta educativa legata all’allungamento e alle migliori condizioni di vita e al sempre più rilevante desiderio di partecipazione attiva da parte della popolazione, la riflessione nell’ambito dell’educazione linguistica fino ad oggi risulta essere ancora molto scarsa se non quasi assente. Tuttavia, l’apprendimento linguistico risulta essere, come vedremo nei paragrafi successivi, non solo possibile, ma, per le sue specifiche caratteristiche, auspicabile per il mantenimento del sistema cognitivo nell’ottica dell’invecchiamento di successo e del lifelong learning.
2022
979-12-5965-109-9
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