Nathalie Henneberg è stata una presenza singolare nel campo del romanzo di fantascienza francese. Nata in Russia nel 1910, si trasferisce in Francia nel 1946, dove inizia a scrivere numerosi romanzi di fantascienza che, però, pubblica sotto il nome del marito, Karl Henneberg. Solo dopo la morte di Karl, nel 1959, la scrittrice rivelerà di aver usato il nome del marito per pubblicare i suoi romanzi, essendo questo l’unico modo per entrare a far parte del mondo letterario che all’epoca era ancora prevalentemente maschile. Se all’epoca i suoi romanzi erano molto apprezzati (La Naissance des dieux, Premio Rosny 1954), oggi sono relativamente sconosciuti, anche se non dimenticati: lo testimonia la recente riedizione de La Plaie del 1964, la sua opera più nota. L’originalità di questo romanzo sta in particolare nel fatto che si presenta come un’epopea: non solo perché racconta, come ogni opera spaziale, avventure eroiche in un’ambientazione interplanetaria; né perché Nathalie Henneberg adotta un linguaggio raffinato e magniloquente che ha spesso portato i critici a definire il suo stile «lirico» o «epico». I riferimenti all’epopea, e in particolare alla Divina Commedia, formano un insieme coerente che conferisce al romanzo originalità e distinzione. La scelta del genere epico non serve solo a raccontare l’evoluzione dell’eroe/personaggio, ma è un’intenzione assolutamente consapevole, coerente e motivata dell’autore che dà unità e profondità al romanzo stesso.

La Plaie di Nathalie C. Henneberg (1964): «un viaggio straordinario» nella scrittura della space opera

ylenia de luca
2022-01-01

Abstract

Nathalie Henneberg è stata una presenza singolare nel campo del romanzo di fantascienza francese. Nata in Russia nel 1910, si trasferisce in Francia nel 1946, dove inizia a scrivere numerosi romanzi di fantascienza che, però, pubblica sotto il nome del marito, Karl Henneberg. Solo dopo la morte di Karl, nel 1959, la scrittrice rivelerà di aver usato il nome del marito per pubblicare i suoi romanzi, essendo questo l’unico modo per entrare a far parte del mondo letterario che all’epoca era ancora prevalentemente maschile. Se all’epoca i suoi romanzi erano molto apprezzati (La Naissance des dieux, Premio Rosny 1954), oggi sono relativamente sconosciuti, anche se non dimenticati: lo testimonia la recente riedizione de La Plaie del 1964, la sua opera più nota. L’originalità di questo romanzo sta in particolare nel fatto che si presenta come un’epopea: non solo perché racconta, come ogni opera spaziale, avventure eroiche in un’ambientazione interplanetaria; né perché Nathalie Henneberg adotta un linguaggio raffinato e magniloquente che ha spesso portato i critici a definire il suo stile «lirico» o «epico». I riferimenti all’epopea, e in particolare alla Divina Commedia, formano un insieme coerente che conferisce al romanzo originalità e distinzione. La scelta del genere epico non serve solo a raccontare l’evoluzione dell’eroe/personaggio, ma è un’intenzione assolutamente consapevole, coerente e motivata dell’autore che dà unità e profondità al romanzo stesso.
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