L'intervento congressuale presenta il processo tramite il quale, a partire dal 1907, si costituirono, sotto l'egida del Comitato Centrale dell'INiEF, i Comitati Coloniali, la cui diffusione non si limitava ai territori già interessati dall'azione colonizzatrice italiana (Eritrea e Somalia), ma interessava tutti gli Stati all'interno dei quali si erano stabilite prospere comunità di emigranti italiani. L'azione di questi Comitati fu essenziale per perpetuare da un lato la cultura e la lingua italiana, e, dall'altro, per perseguire i fini propri dell'Istituto, ossia la diffusione dell'esercizio fisico fra la popolazioni locali, in un connubio d'intenti che aveva lo scopo di rafforzare l'identità italiana in un territorio straniero. L'intreccio fra le esigenze della tutela culturale italiana e la promozione dell'esercizio fisico era confermato dall'organigramma dei Comitati Coloniali, costituiti secondo un preciso schema che vedeva al loro interno, oltre alla presenza del Console italiano o di un agente munito di delega a tale compito, altri undici individui, fra i quali spiccavano il sovrintendente o un insegnante delle scuole italiane, un medico e i rappresentanti delle associazioni locali italiane a carattere sia ludico-sportivo, sia culturale, come la Società Dante Alighieri, o, ancora, socio-economico, come le Società Operaie e di Mutuo Soccorso. Comitati Coloniali sorsero così in Francia e nelle sue colonie (Marsiglia, Tolone e Tunisi), nelle aree d'influenza inglese (Alessandria d'Egitto), in Grecia (Patrasso), in Brasile (Rio de Janeiro) e negli Stati Uniti d'America (San Francisco).

L'azione dei Comitati coloniali dell'Istituto nazionale per l'incremento dell'educazione fisica

Domenico Francesco Antonio Elia
2012-01-01

Abstract

L'intervento congressuale presenta il processo tramite il quale, a partire dal 1907, si costituirono, sotto l'egida del Comitato Centrale dell'INiEF, i Comitati Coloniali, la cui diffusione non si limitava ai territori già interessati dall'azione colonizzatrice italiana (Eritrea e Somalia), ma interessava tutti gli Stati all'interno dei quali si erano stabilite prospere comunità di emigranti italiani. L'azione di questi Comitati fu essenziale per perpetuare da un lato la cultura e la lingua italiana, e, dall'altro, per perseguire i fini propri dell'Istituto, ossia la diffusione dell'esercizio fisico fra la popolazioni locali, in un connubio d'intenti che aveva lo scopo di rafforzare l'identità italiana in un territorio straniero. L'intreccio fra le esigenze della tutela culturale italiana e la promozione dell'esercizio fisico era confermato dall'organigramma dei Comitati Coloniali, costituiti secondo un preciso schema che vedeva al loro interno, oltre alla presenza del Console italiano o di un agente munito di delega a tale compito, altri undici individui, fra i quali spiccavano il sovrintendente o un insegnante delle scuole italiane, un medico e i rappresentanti delle associazioni locali italiane a carattere sia ludico-sportivo, sia culturale, come la Società Dante Alighieri, o, ancora, socio-economico, come le Società Operaie e di Mutuo Soccorso. Comitati Coloniali sorsero così in Francia e nelle sue colonie (Marsiglia, Tolone e Tunisi), nelle aree d'influenza inglese (Alessandria d'Egitto), in Grecia (Patrasso), in Brasile (Rio de Janeiro) e negli Stati Uniti d'America (San Francisco).
2012
978-88-900292-0-2
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