Nel mio intervento intendo offrire una breve panoramica sulla ricezione delle "Città invisibili" di Italo Calvino nell’ambito degli Urban Studies. A partire dagli anni Ottanta si è assistito ad una ripresa dei modelli urbani calviniani, sempre più interpretati da parte degli esperti del settore come riferimenti per la comprensione dei fenomeni inerenti la città moderna. Questo interessamento mette in rilievo la cultura architettonica inscritta nella composizione delle Città invisibili, come la teoria dei fatti urbani di Aldo Rossi e il concetto di ‘figurabilità’ di Kevin Lynch. In chiusura propongo un accenno alle suggestioni dell’immaginario calviniano nel ‘concrete’ di alcune opere di architettura contemporanea.

Dalle città invisibili alle città visibili. Italo Calvino sulla frontiera degli Urban Studies

Annabella Petronella
2021-01-01

Abstract

Nel mio intervento intendo offrire una breve panoramica sulla ricezione delle "Città invisibili" di Italo Calvino nell’ambito degli Urban Studies. A partire dagli anni Ottanta si è assistito ad una ripresa dei modelli urbani calviniani, sempre più interpretati da parte degli esperti del settore come riferimenti per la comprensione dei fenomeni inerenti la città moderna. Questo interessamento mette in rilievo la cultura architettonica inscritta nella composizione delle Città invisibili, come la teoria dei fatti urbani di Aldo Rossi e il concetto di ‘figurabilità’ di Kevin Lynch. In chiusura propongo un accenno alle suggestioni dell’immaginario calviniano nel ‘concrete’ di alcune opere di architettura contemporanea.
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11586/393426
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