Il discorso d'odio virtuale (hate speech online) appare un fenomeno esteso e trasversale: colpisce i più vulnerabili sulla base delle origini, della religione, del genere e dell’identità di genere, dell’orientamento sessuale, delle condizioni socio-economiche, dell’aspetto. E' un fenomeno di difficile definizione e può intersecarsi con diverse azioni quali la radicalizzazione di gruppi organizzati di stampo discriminatorio, razzista o sessista; gli interventi casuali e destrutturati di cittadini comuni che attaccano obiettivi personalizzati; la comunicazione in rete di singoli o gruppi che colpiscono “per gioco". Si tratta di dinamiche interne della macro-industria mainstream che “ricicla” potenziando e amplificando l'impatto dei messaggi d’odio; nell’epoca delle fake news, delle deep fakes e della post-verità, risulta fondamentale e sempre più urgente lavorare sia sul contrasto al fenomeno ma anche, e soprattutto, sulla prevenzione.
L’odio online
Palermo, R.
2022-01-01
Abstract
Il discorso d'odio virtuale (hate speech online) appare un fenomeno esteso e trasversale: colpisce i più vulnerabili sulla base delle origini, della religione, del genere e dell’identità di genere, dell’orientamento sessuale, delle condizioni socio-economiche, dell’aspetto. E' un fenomeno di difficile definizione e può intersecarsi con diverse azioni quali la radicalizzazione di gruppi organizzati di stampo discriminatorio, razzista o sessista; gli interventi casuali e destrutturati di cittadini comuni che attaccano obiettivi personalizzati; la comunicazione in rete di singoli o gruppi che colpiscono “per gioco". Si tratta di dinamiche interne della macro-industria mainstream che “ricicla” potenziando e amplificando l'impatto dei messaggi d’odio; nell’epoca delle fake news, delle deep fakes e della post-verità, risulta fondamentale e sempre più urgente lavorare sia sul contrasto al fenomeno ma anche, e soprattutto, sulla prevenzione.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.