L’elaborato propone la disamina dei pesi da telaio fittili raccolti nel territorio di Acquaviva delle Fonti (BA) durante mirati sopralluoghi svolti nel 1998 e commissionati dall’Amministrazione Comunale per finalità di conoscenza e tutela: esso si inquadra in un più ampio progetto di archeologia dei paesaggi murgiani condotto dal 2016 dall’Università di Bari – d’intesa con la locale Municipalità e gli Uffici periferici del MiBAC –, calibrato sul comparto indicato e teso a valorizzare gli esiti sia degli interventi sul campo pregressi sia di rinnovate campagne di ricognizione topografica. L’indagine – sostenuta dall’esame delle fonti epigrafiche e letterarie e da un approccio interdisciplinare – considera nel dettaglio la consistenza dei contesti di rinvenimento e delle altre classi di materiali in associazione, valutando la collazione degli aspetti morfologico-strutturali e decorativi dei pesi da telaio, così da provare a lumeggiare il carattere e la varietà dei tessuti di cui indiziano la manifattura. Un altro aspetto della ricerca riguarda l’impostazione del corpus di apparati tipologici, decorativi ed epigrafici che – pur suscettibile di opportuni approfondimenti e ampliamenti estesi all’intero comprensorio apulo centrale –, arricchisce la conoscenza sulle modalità operative e sui connessi strumenti di lavoro e apprestamenti necessari per la produzione tessile nel quadro dell’area italica sud-orientale in età antica. Lo studio presenta dunque i risultati preliminari della ricerca appena avviata che intende contribuire sia a definire l’analisi tassonomica degli elementi fittili per la tessitura censiti sia a inquadrare spunti interessanti circa il ruolo che l’attività tessile ha svolto nell’area indicata tra età preromana e romana.
Manufatti fittili e indicatori per la tessitura dal territorio di Acquaviva delle Fonti
Fioriello, Custode Silvio
;de Sio, Matteo
2021-01-01
Abstract
L’elaborato propone la disamina dei pesi da telaio fittili raccolti nel territorio di Acquaviva delle Fonti (BA) durante mirati sopralluoghi svolti nel 1998 e commissionati dall’Amministrazione Comunale per finalità di conoscenza e tutela: esso si inquadra in un più ampio progetto di archeologia dei paesaggi murgiani condotto dal 2016 dall’Università di Bari – d’intesa con la locale Municipalità e gli Uffici periferici del MiBAC –, calibrato sul comparto indicato e teso a valorizzare gli esiti sia degli interventi sul campo pregressi sia di rinnovate campagne di ricognizione topografica. L’indagine – sostenuta dall’esame delle fonti epigrafiche e letterarie e da un approccio interdisciplinare – considera nel dettaglio la consistenza dei contesti di rinvenimento e delle altre classi di materiali in associazione, valutando la collazione degli aspetti morfologico-strutturali e decorativi dei pesi da telaio, così da provare a lumeggiare il carattere e la varietà dei tessuti di cui indiziano la manifattura. Un altro aspetto della ricerca riguarda l’impostazione del corpus di apparati tipologici, decorativi ed epigrafici che – pur suscettibile di opportuni approfondimenti e ampliamenti estesi all’intero comprensorio apulo centrale –, arricchisce la conoscenza sulle modalità operative e sui connessi strumenti di lavoro e apprestamenti necessari per la produzione tessile nel quadro dell’area italica sud-orientale in età antica. Lo studio presenta dunque i risultati preliminari della ricerca appena avviata che intende contribuire sia a definire l’analisi tassonomica degli elementi fittili per la tessitura censiti sia a inquadrare spunti interessanti circa il ruolo che l’attività tessile ha svolto nell’area indicata tra età preromana e romana.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.