Le indagini condotte nella Apulia et Calabria permettono di cominciare a tracciarne un solido profilo storico, insediativo e socio-economico attestato per l’età romana: tuttavia manca uno studio complessivo e contestuale sia sugli impianti produttivi, in primis fittili, sia sui connessi processi di manifattura, commercio, consumo. Si presentano dunque i risultati preliminari della ricerca appena avviata che guarda all’intero comprensorio apulo-calabro e intende censire spazi e modi deputati alle produzioni fittili tra III sec. a.C. e V sec. d.C., considerando quali indicatori utili sia installazioni fisse (fornaci, vasche e vani di lavorazione, spazi di stoccaggio, pozzi) sia reperti mobili (residui e scarti di lavorazione, attrezzi, utensili). La raccolta delle evidenze archeologiche, sostenuta dalla bibliografia disponibile e integrata dalle fonti epigrafiche e letterarie note, consente di individuare alcuni contesti di sicuro interesse, valorizzando i dati posti in relazione ai processi di continuità/discontinuità e nell’ottica delle modalità insediative, produttive, economiche. La schedatura considera sia specifici studi pregressi sia consolidati approcci metodologici che propongono così l’orientamento a un’analisi ‘globale’ dell’artigianato di età romana in un orizzonte di respiro mediterraneo, dalla disamina della cultura materiale alle tecniche operazionali e alle dinamiche di circolazione delle merci.
Tra città e campagna: produzioni fittili nella Puglia di età romana
Fioriello, Custode Silvio
;Mangiatordi, Anna
2021-01-01
Abstract
Le indagini condotte nella Apulia et Calabria permettono di cominciare a tracciarne un solido profilo storico, insediativo e socio-economico attestato per l’età romana: tuttavia manca uno studio complessivo e contestuale sia sugli impianti produttivi, in primis fittili, sia sui connessi processi di manifattura, commercio, consumo. Si presentano dunque i risultati preliminari della ricerca appena avviata che guarda all’intero comprensorio apulo-calabro e intende censire spazi e modi deputati alle produzioni fittili tra III sec. a.C. e V sec. d.C., considerando quali indicatori utili sia installazioni fisse (fornaci, vasche e vani di lavorazione, spazi di stoccaggio, pozzi) sia reperti mobili (residui e scarti di lavorazione, attrezzi, utensili). La raccolta delle evidenze archeologiche, sostenuta dalla bibliografia disponibile e integrata dalle fonti epigrafiche e letterarie note, consente di individuare alcuni contesti di sicuro interesse, valorizzando i dati posti in relazione ai processi di continuità/discontinuità e nell’ottica delle modalità insediative, produttive, economiche. La schedatura considera sia specifici studi pregressi sia consolidati approcci metodologici che propongono così l’orientamento a un’analisi ‘globale’ dell’artigianato di età romana in un orizzonte di respiro mediterraneo, dalla disamina della cultura materiale alle tecniche operazionali e alle dinamiche di circolazione delle merci.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.