La nostra società è caratterizzata da rapidi mutamenti sostanziali ed è liquida nella forma, permeata dalla convinzione che «il cambiamento è l'unica cosa permanente e che l'incertezza è l'unica certezza» (Bauman, 2013, p. 3). La scuola può e deve educare ad affrontare l’incertezza, accompagnando gli studenti fin dalla scuola dell’infanzia in tutte le fasi della loro formazione. A questo scopo il bisogno di conoscenze degli studenti non si soddisfa con il semplice accumulo di tante informazioni in vari campi, ma solo con il pieno dominio dei singoli ambiti disciplinari e, contemporaneamente, con l’elaborazione delle loro molteplici connessioni. In questo contesto, si colloca lo studio di caso di progettazione e realizzazione di un curricolo verticale dalla scuola dell’infanzia alla scuola secondaria di I grado, a partire dalla formazione rivolta ai docenti realizzata da ricercatori del Dipartimento di Matematica dell’Università di Salerno. Tra le Unità di Apprendimento (UDA) progettate nell’ottica della continuità scolare, tenendo conto dello sviluppo ontogenetico dello studente, qui riportiamo l’UDA “Alice nel paese delle meraviglie”. Ci soffermeremo a descrivere le attività ricontestualizzate nella scuola dell’infanzia, con bambini di 5 anni, lavorando sui diversi ambienti del fare e dell'agire del bambino e quindi i settori specifici ed individuabili di competenza nei quali il bambino conferisce significato alle sue molteplici attività, sviluppa il suo apprendimento, acquisendo anche le strumentazioni linguistiche e procedurali, e persegue i suoi traguardi formativi, nel concreto di una esperienza che si svolge entro i confini definiti e con il costante suo attivo coinvolgimento. Partendo dal racconto di storie riadattate dal libro di Carroll, i bambini sono stati avviati a scoprire contesti proto-matematici (D’Amore & Manini, 1987) mettendoli in condizione di sperimentare strategie e situazioni di problem solving, di porsi in situazioni di ascolto, invitandoli a rappresentare, inventare, descrivere, localizzare, progettare, contare, raggruppare, ordinare, misurare, localizzare, porre in relazione. Sono stati ripercorsi tutti e cinque i campi di esperienza.
Con Alice nel paese delle meraviglie percorrendo campi di esperienza
Capone, Roberto
2019-01-01
Abstract
La nostra società è caratterizzata da rapidi mutamenti sostanziali ed è liquida nella forma, permeata dalla convinzione che «il cambiamento è l'unica cosa permanente e che l'incertezza è l'unica certezza» (Bauman, 2013, p. 3). La scuola può e deve educare ad affrontare l’incertezza, accompagnando gli studenti fin dalla scuola dell’infanzia in tutte le fasi della loro formazione. A questo scopo il bisogno di conoscenze degli studenti non si soddisfa con il semplice accumulo di tante informazioni in vari campi, ma solo con il pieno dominio dei singoli ambiti disciplinari e, contemporaneamente, con l’elaborazione delle loro molteplici connessioni. In questo contesto, si colloca lo studio di caso di progettazione e realizzazione di un curricolo verticale dalla scuola dell’infanzia alla scuola secondaria di I grado, a partire dalla formazione rivolta ai docenti realizzata da ricercatori del Dipartimento di Matematica dell’Università di Salerno. Tra le Unità di Apprendimento (UDA) progettate nell’ottica della continuità scolare, tenendo conto dello sviluppo ontogenetico dello studente, qui riportiamo l’UDA “Alice nel paese delle meraviglie”. Ci soffermeremo a descrivere le attività ricontestualizzate nella scuola dell’infanzia, con bambini di 5 anni, lavorando sui diversi ambienti del fare e dell'agire del bambino e quindi i settori specifici ed individuabili di competenza nei quali il bambino conferisce significato alle sue molteplici attività, sviluppa il suo apprendimento, acquisendo anche le strumentazioni linguistiche e procedurali, e persegue i suoi traguardi formativi, nel concreto di una esperienza che si svolge entro i confini definiti e con il costante suo attivo coinvolgimento. Partendo dal racconto di storie riadattate dal libro di Carroll, i bambini sono stati avviati a scoprire contesti proto-matematici (D’Amore & Manini, 1987) mettendoli in condizione di sperimentare strategie e situazioni di problem solving, di porsi in situazioni di ascolto, invitandoli a rappresentare, inventare, descrivere, localizzare, progettare, contare, raggruppare, ordinare, misurare, localizzare, porre in relazione. Sono stati ripercorsi tutti e cinque i campi di esperienza.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.