Le finalità educative assumono, nella scuola delle competenze, una rilevanza sociale: lo studente deve sviluppare l’attitudine ad organizzare la conoscenza in una comunità in/di apprendimento dove l’insegnante ha la responsabilità non solo di una corretta acquisizione da parte dello studente dei saperi disciplinari, ma anche di coinvolgerlo da un punto di vista emozionale e motivazionale. In questo processo, la scuola è chiamata ancor più a divenire luogo educativo per favorire l’apprendistato alla vita e all’incertezza, l’educazione alla cittadinanza europea e planetaria (Morìn, 2000). La realizzazione dell’attività didattica, che andremo a descrivere, si colloca nell'ambito del progetto "Liceo Matematico" (Capone et al., 2016). Tale progetto è una sperimentazione didattica promossa dal gruppo di ricerca di Didattica della Matematica del Dipartimento di Matematica dell’Università di Salerno. Il Liceo Matematico (LM) fonda le sue radici dottrinali sulle idee filosofiche postmoderne in didattica della matematica (Tortoriello, 2015). Parte del programma educativo è riconducibile alla teoria della complessità di E. Morin che ben si coniuga con il panorama didattico attuale della scuola delle competenze. Esso si articola in corsi aggiuntivi di approfondimento rispetto ai normali corsi scolastici, tesi ad ampliare la formazione dell’allievo e finalizzati a svilupparne le capacità critiche e l’attitudine alla ricerca scientifica. Uno degli scopi del LM è quello di offrire allo studente saperi e competenze affini alla matematica, per potersi orientare consapevolmente nei diversi contesti del mondo contemporaneo; attraverso l’integrazione delle “due culture” e il superamento della dicotomia tra sapere umanistico e sapere scientifico si cerca di cogliere gli aspetti più significativi della matematica attraverso la realtà.
Quando la competizione diventa inclusione: una esperienza didattica con Scrum
Capone, Roberto;
2017-01-01
Abstract
Le finalità educative assumono, nella scuola delle competenze, una rilevanza sociale: lo studente deve sviluppare l’attitudine ad organizzare la conoscenza in una comunità in/di apprendimento dove l’insegnante ha la responsabilità non solo di una corretta acquisizione da parte dello studente dei saperi disciplinari, ma anche di coinvolgerlo da un punto di vista emozionale e motivazionale. In questo processo, la scuola è chiamata ancor più a divenire luogo educativo per favorire l’apprendistato alla vita e all’incertezza, l’educazione alla cittadinanza europea e planetaria (Morìn, 2000). La realizzazione dell’attività didattica, che andremo a descrivere, si colloca nell'ambito del progetto "Liceo Matematico" (Capone et al., 2016). Tale progetto è una sperimentazione didattica promossa dal gruppo di ricerca di Didattica della Matematica del Dipartimento di Matematica dell’Università di Salerno. Il Liceo Matematico (LM) fonda le sue radici dottrinali sulle idee filosofiche postmoderne in didattica della matematica (Tortoriello, 2015). Parte del programma educativo è riconducibile alla teoria della complessità di E. Morin che ben si coniuga con il panorama didattico attuale della scuola delle competenze. Esso si articola in corsi aggiuntivi di approfondimento rispetto ai normali corsi scolastici, tesi ad ampliare la formazione dell’allievo e finalizzati a svilupparne le capacità critiche e l’attitudine alla ricerca scientifica. Uno degli scopi del LM è quello di offrire allo studente saperi e competenze affini alla matematica, per potersi orientare consapevolmente nei diversi contesti del mondo contemporaneo; attraverso l’integrazione delle “due culture” e il superamento della dicotomia tra sapere umanistico e sapere scientifico si cerca di cogliere gli aspetti più significativi della matematica attraverso la realtà.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.